Dal cimitero dei martiri di Agit Suruc -Video

La mattina del 1 settembre 2013, un lungo corteo di auto e’ partito dalla sede del BDP (Partito per la Pace e la Democrazia), a Nusaybin, per raggiungere le vicine montagne di Bagok, nel Kurdistan turco.

I partecipanti, centinaia di curdi, diretti sulle montagne per festeggiare la Giornata Mondiale della Pace, sono stati bloccati da un imponente schieramento dell’esercito turco. I soldati, in tenuta antisommossa, armati, hanno fermato il corteo controllando le auto e cercando di identificare i partecipanti.

Dopo piu’ di due ore di attesa sotto il sole, con la tensione ormai arrivata a livelli di guardia, i curdi hanno improvvisamente rotto il corteo, ignorando i soldati e dirigendosi lateralmente verso un altro gruppo di persone che arrivava dalla direzione opposta per unirsi al corteo.

L’esercito turco e’ rimasto a guardare e alla fine ha dovuto lasciar passare anche le auto, che hanno raggiunto la montagna nel primo pomeriggio. I festeggiamenti sono proseguiti fino al tramonto, quando i partecipanti si sono diretti verso il punto piu’ alto della montagna dove si trova il “Cimitero dei martiri Agit Suruc” e dove sono sepolti 44 guerriglieri dell’HPG (Forse di Difesa del Popolo).

Al calar del sole, i festeggiamenti si sono trasformati in una cerimonia funebre e centinaia di curdi hanno partecipato alla sepoltura di un guerrigliero dell’HPG morto tre anni prima, il cui corpo e’ stato riconsegnato alla famiglia dalla guerriglia. La veglia e’ andata avanti tutta la notte, tra canti e balli.

Il giorno dopo, secondo quanto denunciato dai rappresentanti del BDP, l’esercito turco avrebbe attaccato il cimitero, distruggendo le lapidi e violando la tomba del guerrigliero seppellito la notte precedente e il cui corpo sarebbe state esumato dai soldati.

L’attacco ha provocato la reazione durissima della popolazione e delle istituzioni curde. Il co-presidente del Partito della Pace e la Democrazia (BDP), Selahattin Demirtaş, ha dichiarato: “Non accade da nessun’altra parte del mondo, ma in Turchia l’attacco ai cimiteri è stato approvato nel corso della storia umana. La demolizione del cimitero dei loro figli è una ragione sufficiente per le persone per sollevarsi, non importa se un qualche processo di pace è in corso “. Migliaia di curdi sono scesi in strada per protestare contro l’attacco in tutta la provincia di Mardin.

I co-presidenti del Consiglio Esecutivo dell’ Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) Cemil Bayık e Besê Hozat, commentando la non attuazione di passi avanti concreti da parte del governo turco per la realizzazione del processo di pace hanno dichiarato: “Stiamo sospendendo il ritiro dei guerriglieri ed eserciteremo il nostro diritto alla difesa necessaria qualora ci sia un’operazione militare”.

 

Corpi di guerriglieri del HPG sono stati presumibilmente riesumati dal Cimitero dei martiri
 
In migliaia protestano contro l’attacco al cimitero dei guerriglieri a Nusaybin