«Così Erdogan bombarda i villaggi curdi» L’esercito turco e l’assedio di 79 giorni a Cizre

I video esclusivi dell’offensiva dell’esercito turco nelle regioni curde: così la città Cizre è stata sotto assedio per 79 giorni. Le immagini, portate all’estero da un deputato curdo, presentate venerdì alla sede Onu di Ginevra

di Alessandra Muglia
Carri armati e artiglieria in azione. Fumo e macerie, scoppi e raffiche tra grida di bambini. Sono immagini che offrono un raro squarcio di verità sui 79 giorni di assedio che hanno devastato Cizre, la cittadina turca abitata da curdi. Le ha consegnate al Corriere della Sera il parlamentare turco Faysal Sariyidiz, esponente del partito filo curdo Hdp, l’unico deputato a poter entrare nella città dopo il coprifuoco imposto (da metà dicembre al 2 marzo) dal governo di Ankara per permettere all’esercito di compiere operazioni contro i miliziani curdi presenti nella zona.
Strage di civili
In realtà, lontano dagli occhi del mondo, sarebbe stata compiuta una strage di civili: 259 persone sono morte. Di queste — racconta Sariyidiz — 177 sono state bruciate dalle forze di sicurezza mentre erano nascoste nei rifugi sotterranei. Gli altri sono stati colpiti dai cecchini, o lasciati morire in mezzo alle strade, ostacolando i soccorsi e i ricoveri ospedalieri.

Sariyidiz ha scelto di rimanere a Cizre sotto le bombe per documentare l’orrore. Poi è scappato all’estero: dopo l’abolizione dell’immunità parlamentare il mese scorso, anche lui rischia la vita. Da un paio di settimane viaggia per l’Europa per denunciare le atrocità a cui ha assistito. Ora si trova a Ginevra per un incontro al consiglio Onu per i diritti umani: vuole chiedere un’indagine delle Nazioni Unite che accerti crimini contro l’umanità compiuti a Cizre nei confronti dei curdi. Per convincerli ha portato con sé anche questi video che il Corriere pubblica in anteprima.

Esplosioni e raffiche: i video dalla città assediata
In uno dei video si vedono persone che velocemente racimolano le loro cose e abbandonano le proprie case prima che vengano distrutte dai bombardamenti. L’audio è impressionante: il sibilo dei proiettili, il fragore delle granate che esplodono, le raffiche dei mitragliatori e i colpi dei cecchini.

Un altro racconta la fuga di un bambino tra le rovine della cittadina, zaino in spalla e bandiera bianca tra le mani. Dice di essere diretto a Nusaybin, un distretto a 100 chilometri di distanza, che proprio nei giorni scorsi veniva bombardato. Un uomo che prende in mano la coda di mortaio inesplosa come se fosse un sasso. Il pianto disperato di alcune bambine che si vedono portare via la mamma ferita.

Immagini atroci, come quelle che riprendono una trentina di soccorritori che camminano issando la bandiera bianca per soccorrere i feriti e che vengono colpiti lo stesso.

Nel gruppo c’è anche il deputato curdo Sariyidiz. Proprio per questo video, già pubblicato sui media turchi, il parlamentare è stato accusato di aver fatto entrare armi a Cizre, durante l’assedio, nascondendole all’interno di una bara.

3 giugno 2016 | 15:16
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