Continuano le ‘Operazioni KCK’
La Commissione per la Giustizia e i Diritti Umani del Partito per la Democrazia e la Pace (BDP) con una dichiarazione scritta ha fatto notare che in tempi recentissimi in ‘gran segreto’ sono di nuovo aumentate le ondate di arresti contro attivisti/e politici/e per presunta appartenenza all’Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK). Nella dichiarazione si afferma tra l’altro che gli arresti mirano ad indebolire il BDP in vista delle prossime elezioni comunali. Di seguito la versione integrale:
Nell’ottobre e nel novembre 2013 nell’ambito delle Operazioni-KCK nelle città di Istanbul, Diyarbakır, Dersim, Şırnak, Hakkari, Urfa, Batman e Van sono state arrestate complessivamente 158 persone.
Noi come BDP dichiariamo che queste operazioni politiche eseguite per mano della giustizia non sono il alcun modo legittime dal punto di vista legale. In simili condizioni non è possibile che l’attuale processo possa procedere positivamente in assenza di modifiche legislative per quanto riguarda la libertà di pensiero, di opinione e di organizzazione. Anche oggi migliaia di prigionieri politici continuano ad essere tenuti in ostaggio nelle carceri della Turchia. Dal 2009 il governo turco persevera nel voler risolvere la questione con strumenti di ‘politica della sicurezza’, con arresti e pene detentive. Le operazioni di arresto eseguite sulla base di motivazioni esclusivamente politiche e nonostante l’assenza di presupposti legali per le stesse, vogliono indebolire il nostro partito in vista delle elezioni comunali. I canali giuridici devono interrompere queste operazioni con effetto immediato e procedere alla liberazione di tutti i prigionieri politici.