Conferenza sul despotismo e la violenza contro le donne in Rojhelat e i Iran

Si è svolta a Stoccolma, in Svezia, presso la Federazione delle donne del Rojhelat RONAK la conferenza sul despotismo e la violenza contro le donne nel Kurdistan orientale (Rojhelat) e l’Iran
Sabato 20 maggio 2017, RONAK ha organizzato una conferenza a Stoccolma, in Svezia, in collaborazione con le madri curde in Svezia. Lo scopo di questa conferenza è quello di aggiornare le varie organizzazioni politiche, ma anche tutti coloro che hanno interesse per la democrazia e il diritto delle donne, sulla violenza e l’oppressione delle donne in Rojhelat e in Iran. L’obiettivo è quello di stabilire una cooperazione con altre organizzazioni di donne curde e non curde per agire congiuntamente cambiamenti nel modello patriarcale, migliorando così la situazione delle donne e i loro diritti.

Diversi partiti e organizzazioni hanno partecipato alla conferenza durata quattro ore. La conferenza ha compreso nove donne che hanno partecipato a due diversi sezioni.

Le oratrici sono:
Negin Vatani, del consiglio di amministrazione di RONAK (Federazione delle donne di Rojhelat)
Carmen Blanco Valer, iniziativa femminista
Nursel Kiliç, responsabile per il TJK-E (Movimento delle donne curdo in Europa) e le relazioni diplomatiche in Europa
Mehrnos Shafiee, attivista socialista e di sinistra
Elin Gauffin, partito di giustizia socialista, Sezione Internazionale svedese del comitato per i lavoratori Internazionale
Rohash Shexo, responsabile del Congresso Star (Movimento delle donne in Rojava) e delle Relazioni Diplomatiche in Europa
Kwestan Davodi, della Commissione femminile nel KNK (Congresso Nazionale Kurdi)
Zaynab Bayezdi, attivista per i diritti umani

Dichiarazioni:

Madri curde in Svezia
Leonic Fors, del comitato di sostegno del Kurdistan (partito sinistro di Söderhamn)
Associazione dei diritti umani curdi (KMMK)

Dichiarazione video:
Oihana Etxebarrieta, Membro del gruppo politico Euskal Herria Bildu

Alla fine della conferenza RONAK ha presentato le sue soluzioni con l’aiuto delle presentazioni del panel e con la proposta delle domande dei partecipanti sulle questioni da affrontare.

Ecco le dodici soluzioni che sono state presentate:
1- Questo secolo è il secolo della donna. Affinché la donna sia in grado di lottare e raggiungere la sua libertà, l’organizzazione e la coesione tra tutte le donne sono necessarie. Dobbiamo dunque cominciare a costruire solidarietà fra di noi.

2- In tutto il mondo siamo in guerra e la maggioranza di coloro che sono sempre sacrificate sono donne e bambini. Come organizzazioni femministe e attiviste diamo il nostro pieno sostegno e solidarietà a tutte le donne che combattono in prima linea nella lotta per la pace e la democrazia. Noi appoggiamo pienamente tutte coloro che stanno lottando per porre fine a tutte le sofferenze.

3- Siamo contro tutte le forme di capitalismo moderno e sistematico, così come la mentalità patriarcale. Dobbiamo combatterlo con unità in tutte le organizzazioni femministe e tra tutte le donne. Perché se le donne non si organizzano, non avranno successo nella loro lotta e non possono quindi raggiungere la propria libertà.

4- Supporto totale a tutte le prigioniere politiche, attiviste femministe, giornaliste e tutti i prigionieri nel carcere in Iran.

5- La libertà non è solo una questione di scelta fisica per le donne, ma anche di resistenza dell’antica fede che controlla la mentalità della donna, il diritto di pensare liberamente e di determinare il proprio destino e i propri obiettivi.

6- Al fine di prestare attenzione alla situazione delle donne in Iran e nel Kurdistan orientale (Rojhelat), le donne dovrebbero aiutarsi fra loro e lavorare insieme per poter raggiungere il resto del mondo.

7- Le donne dovrebbero espandersi di più, non solo sul fronte economico, ma partecipare più attivamente alla politica e alla società con autostima e indipendenza.

8-Le donne del Rojava hanno combattuto i barbari di ISIS (DAESH) e stanno combattendo contro di loro con successo. Il Rojava è un esempio fantastico della forza delle donne, qualcosa che le donne in tutto il mondo possono imparare dal successo che le donne in Rojava e in Siria hanno raggiunto.

9- Jinwar, è un villaggio in Rojava in quel villaggio ci sono molti progetti futuri che le donne hanno iniziato. È un progetto che dimostra gli obiettivi che le donne possono raggiungere, nonostante anni di oppressione e condizionamento all’interno della società patriarcale, questo è qualcosa che dovremmo sostenere come donne.

10- Il regime islamico iraniano ha causato e ancora causa una crisi in Rojhelat e in Iran che sta portando a difficoltà economiche e politiche nella società. Ogni giorno che passa le donne finiscono in situazioni difficili e dannose, esponendosi ad eventi gravi sia dal punto di vista fisico che mente come la prostituzione e l’ abuso di droga.

11- Ci sforziamo a combattere la mentalità reazionaria. Un paese governato dalla religione provoca solo la creazione di ingiustizie tra donne e uomini. La politica e la religione non dovrebbero interagire quando si tratta di governare una società. Un paese governato dalla religione impedisce la garanzia della libertà.

12- La Jîneolojî (Gineologia) è la scienza della donna. Con l’aiuto di conferenze sulla jineologia, espanderemo le conoscenze sulla scienza della donna.

I nostri obiettivi e soluzioni:
Tutte le forze democratiche che cercano giustizia e libertà dovrebbero essere unite in questa lotta. È estremamente importante che le femministe e le attiviste sostengano le donne più vulnerabili, come indicato nei paragrafi precedenti.