Conferenza Stampa alla Camera dei Deputati

Turchia: Palazzotto, elezioni svolte in clima di tensione e violenza, Italia si impegni in colloqui di pace Ankara-Pkk

Roma, 05 nov – (Nova) – Le elezioni turche di domenica scorsa in Turchia si sono svolte in “un clima di tensione e violenza, figlio delle intimidazioni dell’esercito verso i cittadini curdi”. Lo sostiene Erasmo Palazzotto, vicepresidente della commissione Affari esteri della Camera, riferendo oggi delle sua missione nel paese per osservare lo svolgimento del voto. Il deputato di Sinistra, ecologia e liberta’ (Sel) ha aggiunto che “questo clima ha reso quasi impossibile ad alcune forze politiche lo svolgimento della campagna elettorale”, denunciando che anche il giorno del voto le citta’ del sudest della Turchia erano presidiate dai militari e mezzi blindati posizionati nei giardini delle scuole chiamate ad ospitare i seggi. Palazzotto ha poi contestato la Comunita’ internazionale che si e’ congratulata con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, perche’ “il paese ha una stabilita’ istituzionale dal punto di vista elettorale, ma non ha una stabilita’ politica. Presidente e premier, Ahmet Davutoglu, per vincere le elezioni hanno spaccato il paese e riaperto conflitto interno con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk)”.

Palazzotto ha poi aggiunto che i governi occidentali, in primis l’Italia, non possono ignorare la guerra che si combatte nel paese, rivolgendo un appello al governo del premier Matteo Renzi affinche’ faccia pressioni diplomatiche sulla Turchia per riprendere i colloqui di pace e si arrivi da subito ad un cessate il fuoco che tuteli “la popolazione civile quella che sta pagando il prezzo piu’ alto”. Il parlamentare di Sel ha poi concluso il suo intervento dicendo che “il voto di domenica ha di fatto reso la Turchia l’ennesimo grande paese destinato a diventare uno dei tanti paesi del Medio Oriente governati da un rais, che in maniera opportunistica puo’ tornare piu’ o meno utile ai paesi occidentali”. (Def)

Turchia: Bordo (Sel), rapporto Osce su violenze e intimidazioni ignorato in Europa

Roma, 05 nov – (Nova) – Il rapporto dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) sul voto turco, che ha riscontrato violenze ed intimidazioni, “e’ stato ignorato dai governi europei che invece si sono affrettati a congratularsi con il presidente Recep Tayyip Erdogan”. Questa l’accusa lanciata oggi dal deputato di Sinistra, ecologia e liberta’ (Sel), Franco Bordo, riferendo del suo viaggio nelle regioni del sudest turco per monitorare il voto di domenica scorsa. Il politico italiano ha aggiunto che “la Comunita’ europea non puo’ mettere nel cassetto questi aspetti. In occasione dell’Expo l’Italia ha sbagliato a ricevere Erdogan con tutti gli onori: non dobbiamo ripetere questi errori ma chiedere il rispetto dei diritti fondamentali”. Bordo ha anche riferito che Sel ha chiesto al governo italiano di approfondire il prima possibile la situazione della minoranza curda per denunciare la situazione a livello internazionale. “Non possiamo continuare a voltarci dall’altra parte” in merito ai diritti umani ed al loro rispetto, ha concluso. L’Osce ha riferito che le elezioni in Turchia si sono svolte “in un clima di repressione, violenza e con altri problemi legati alla sicurezza interna”. Tramite un comunicato l’organizzazione sostiene che il voto si e’ svolto in un clima di “iniquita’ e paura”.

In un apposito comunicato Ignacio Sanchez Amor, coordinatore speciale e capo della missione di osservatori dell’Osce, ha detto che “mentre i cittadini turchi potevano scegliere tra alternative politiche all’interno di una elezione altamente polarizzata, il bavaglio imposto ai media e le restrizioni alla liberta’ di espressione ha influenza il voto lasciando gravi preoccupazioni”. L’Osce aveva gia’ espresso le proprie preoccupazioni nei giorni scorsi dopo che le forze di sicurezza avevano condotto alcune operazioni di polizia contro alcuni media critici verso il presidente ed accusati dalle autorita’ di fare propaganda terroristica. (Def)

PALAZZOTTO: GOVERNO FACCIA PRESSIONE SULLA TURCHIA
IL DEPUTATO SEL: VIA IL PKK DA LISTA ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE

(DIRE) Roma, 5 nov. – “Rivolgiamo un appello al nostro governo perche’, invece che congratularsi con il premier turco per il risultato elettorale, faccia tutte le pressioni diplomatiche che sono in suo possesso per chiedere un immediato cessate il fuoco, un’immediata tregua e la riapertura dei negoziati”. Lo ha dichiarato Erasmo Palazzotto, deputato di Sel, nell’ambito della conferenza stampa organizzata oggi alla Camera da Uiki Onlus, l’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia, per presentare i report sull’osservazione elettorale svolta da una delegazione italiana di giuristi che si e’ recata nelle Municipalita’ curde della Turchia per monitorare lo svolgimento delle elezioni del 1 novembre.

Palazzotto ha parlato anche della posizione della Turchia all’interno della coalizione internazionale guidata dagli Usa contro Daesh, sottolineando come: “una forza della Nato lavori contro quello che la coalizione internazionale sta facendo in questo momento”. Il riferimento e’ alla posizione del governo turco, che anche questa settimana ha bombardato villaggi presidiati dalle unita’ di guerriglia curde, secondo fonti locali, pur facendo parte della coalizione NATO che sostiene l’avanzata curda contro il sedicente stato islamico.

Alla domanda di un giornalista olandese, l’onorevole ha risposto inoltre che SeL tornera’ a chiedere con forza “di togliere il PKK (il Partito dei lavoratori del Kurdistan, ndr) dalla lista delle organizzazioni terroristiche europea e anche del nostro paese”, argomentando: “abbiamo bisogno di riconoscere al PKK di essere un movimento politico che pratica la lotta armata, non un’organizzazione terroristica come Al-Qaeda e ISIS, altrimenti bisogna ammettere che il governo turco ha aperto trattative con un’organizzazione terroristica dal 2013 fino all’interruzione della tregua”. (Gif/ Dire)

Delegazione di Sel in Turchia: “Elezioni viziate da violenze”
“Erdogan ha riaperto guerra civile contro Pkk, Ue chieda tregua”

Roma, 5 nov. (askanews) – “Numerose violazioni delle regole elettorali, in primis la presenza continua di mezzi blindati e agenti dell’esercito e della polizia armati”: le ha rilevate la delegazione dell’Associazione giuristi democratici che si è recata in Turchia per le recenti elezioni politiche. Sinistra ecologia libertà ha convocato a Montecitorio una conferenza stampa, assieme all’Agd, per denunciare le violenze della “guerra asimmetrica” contro il Pkk, la formazione armata considerata una organizzazione terroristica dal governo di Ankara, e contro le popolazioni civili di molti centri abitati dalla minoranza curda.

Secondo un documento diffuso dall’Agd, “il voto nelle municipalità più colpite dalle forze armate (in occasione delle azioni militari contro il Pkk, ndr) è stato ostacolato attraverso lo spostamento dei seggi in altri quartieri o in altri villaggi”.

Inoltre “all’interno dei seggi sono stati osservati tentativi di accompagnare in cabina anche persone apparentemente non inabili, bensì considerate, con il beneplacito dei presidenti di seggio di nomina governativa, bisognose di accompagnamento per mancanza di occhiali o perché dichiarate analfabete, con il chiaro intento di indirizzarle nel voto”.

Erasmo Palazzotto, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, e Franco Bordo, entrambi deputati di Sel, hanno fatto parte della delegazione che si è recata in Turchia. “Abbiamo registrato – ha spiegato Palazzotto – un clima di violenza e di violazione delle libertà di informazione e di stampa che hanno condizionato gravemente il risultato di quel voto”.

A giudizio di Palazzotto “purtroppo la Turchia ha in qualche modo incrinato il suo percorso verso la democrazia. Il risultato di queste elezioni allontana la Turchia dall’Europa. Non hanno niente da gioire i governi europei, rispetto a quella che è una stabilità coi piedi d’argilla. Perché il presidente Erdogan, per ottenere questo risultato, ha spaccato il paese, ha riaperto una guerra civile che rischia di fare saltare lo stato turco.

L’Europa – ha concluso – dovrà lavorare da domani per ricondurre la Turchia verso un principio di transizione democratica e chiedere con forza che sia siglata una tregua e si riavviino i processi di pace. Ne va anche della civiltà europea”.

IN TURCHIA DONNE ‘ACCOMPAGNATE’ IN CABINE ELETTORALI
DENUNCIA ASSOCIAZIONI GIURISTI DELL’OSSERVATORIO SULLE ELEZIONI

(DIRE) Roma, 5 nov. – In alcuni seggi elettorali del Kurdistan turco c’erano persone “di chiara fede islamica, che volevano accompagnare le donne, le loro mogli, dentro la cabina per spiegare loro come votare, e presidenti di seggio, che sono di nomina governativa, che non notavano queste cose”. Lo ha raccontato l’avvocato Simonetta Crisci, durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto sulle elezioni in Turchia stilato da Giuristi Democratici e Legal Team, le associazioni di giuristi che hanno partecipato alla delegazione di osservatori sulle elezioni.

“Abbiamo potuto verificare la presenza di carri armati e polizia all’interno delle scuole dove si votava”, ha aggiunto Crisci, secondo cui tale presenza sarebbe vietata e “contro la stessa legge locale”.

Alla conferenza, organizzata da UIKI Onlus- Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia, erano presenti anche altri esponenti della delegazine: i deputati di Sel Erasmo Palazzotto e Franco Bordo, oltre all’avvocato Barbara Spinelli.

Quest’ultima ha ricordato come la Turchia sia “il secondo paese al mondo per numero di censure via Twitter, e i piu’ censurati sono proprio i video degli attacchi ai civili da parte della polizia turca e che provano la connivenza tra Daesh e governo turco, quindi ogni tentativo della stampa libera di portare le prove delle connessioni tra il governo turco e ISIS e’ immediatamente seguito da arresti e indagini nei confronti di giornalisti e direttori di testate di opposizione”. (Gif / Dire)