Conferenza Stampa a Ginevra: la soluzione è l’autonomia democratica

Salih Muslim, il co -presidente del PYD, ha tenuto una conferenza stampa a Ginevra, in Svizzera, dove si sono aperti questa settimana i negoziati di pace tra  il governo siriano e l’occidente sponsorizzatore dell’opposizione. Il PYD, che richiedeva che i curdi fossero riconosciuti come parte indipendente in tutti i colloqui, non vi partecipa.

Muslim è stato raggiunto alla conferenza stampa dal membro del coordinamento del comitato TEV – DEM, Ilham Ehmed, da Hanibal Yacoubu del Partito di Unità siriaco  e dal presidente del Consiglio di unità siriaco, Bessam İshak. Ishak ha parlato in primo luogo, sottolineando che insieme curdi e siriaci rappresentano il 20% del la popolazione siriana, dicendo che “questi sono stati tra i primi gruppi che hanno sviluppato un’opposizione in Siria e sono delle importanti forze ben organizzate. Ma fino ad oggi sono stati tenuti fuori dalla scena politica. Questo è l’approccio attuale che sembra continuare. Questo viene confermato dal fatto che siano tenuti fuori dalla Conferenza di Ginevra 2”.

Ishak ha continuato sottolineando che la conferenza in corso non ha nulla a che fare con la democrazia in Siria e che ogni decisione che emerge da essa non potrebbe risolvere i problemi del popolo siriano. “Questa vita senza un’identità è vista la cosa più appropriata per noi”, ha detto, “Se una soluzione democratica è ciò che si ricerca in Siria, tutti gli interlocutori devono essere rappresentati”. Parlando dello sviluppo dell’autonomia democratica in Rojava, İshak ha detto ai giornalisti che si sta elaborando qui una soluzione generale per tutta la Siria.

Il co-presidente del PYD, Salih Muslim, ha anche sottolineato che solo il modello di autonomia democratica potrebbe fornire una soluzione, e ha raccomandato una tale soluzione per i partecipanti alla conferenza dicendo: “Curdi e siriaci non sono stati invitati alla Conferenza di Ginevra 2 . Alcuni gruppi curdi erano stati convocati,  ma non era prevista la partecipazione di un’identità curda unitaria. I curdi che stanno partecipando lì adesso non hanno l’autorità di rappresentare la nostra gente. In questo momento coloro che svolgono il ruolo di rappresentanza a Ginevra 2 sono il regime e la coalizione dipendente, che è stata costretta a non avere  alcun collegamento con il popolo”.

“Vogliono conciliare la coalizione e il regime”.
Muslim ha sottolineato che le potenze straniere stavano lavorando per conciliare il regime e l’opposizione, dicendo: “Se un sistema democratico è ricercato in Siria, allora il governo autonomo che viene costruito in Cizire dovrebbe essere preso come principio modello. Tutti i popoli possono ritrovarsi all’interno di questo sistema in modo libero e democratico”.

Ahmad: Vogliono cancellare i curdi
Ilham Ehmed , membro del comitato del coordinamento TEV – DEM, ha iniziato la sua osservazione celebrando la proclamazione del governo autonomo in Cizire. Come Muslim, Ehmed ha visto la conferenza come un tentativo di conciliare il regime e la coalizione filo-occidentale. “Anche in questo caso vi è una negazione dell’identità curda” ha sostenuto, “non vogliono che i curdi abbiano un posto in questo nuovo ordine. Per questo motivo non sono stati invitati. In questo congresso c’è l’obiettivo di costruire una Siria democratica. È chiaro, però, che gli elementi dell’opposizione più forte e compatta non partecipano, e si sta cercando di trovare una soluzione solo con le parti più deboli e divise dell’opposizione”.

Ehmed ha sottolineato che la Siria sta passando attraverso un processo storico, e che tutti i suoi abitanti hanno sofferto l’oppressione. “E ‘ tempo di essere liberi da questa tirannia”, ha detto Ehmed. “Credo che andremo a costruire un Siria democratica, insieme a tutti i popoli [del paese]. Abbiamo piena fiducia nelle capacità del popolo siriano di  sviluppare la propria soluzione. Coloro che partecipano a Ginevra 2 non sono i rappresentanti del curdi. Si tratta di un’opposizione dipendente e controllata. Non è altro che un’opposizione fantoccio. Non vi è nessun rappresentante curdo nella coalizione. All’interno della coalizione si vuole creare un ruolo egemonico dell’identità araba. Che tipo di democrazia è questa? Vogliono continuare la negazione dell’esistenza curda”.

Infine Ehmed ha sottolineato come il progetto di autonomia democratica fosse in fase di realizzazione da parte di tutti i popoli insieme, dicendo: “Dovrebbe essere una democrazia diretta. Questo è ciò che abbiamo costruito in Cizire. Lo consigliamo a tutti i popoli della Siria. Nel sistema che abbiamo costruito in Cizire siriaci, curdi, arabi e altri popoli possono esprimersi con la propria lingua”. Ha concluso sottolineando il ruolo della lotta per l’emancipazione femminile, nonché il ruolo che il modello svizzero aveva svolto nello sviluppo del modello del cantone in Rojava. Ehmed ha identificato il modello svizzero come il sistema più democratico e populista e ha sostenuto che avrebbe funzionato bene in Siria.

Yacoup : curdi e siriani dovrebbero avere un posto nel processo di risoluzione
Hannibal Yacoup, un rappresentante del partito siriaco di unità della Siria, ha iniziato parlando della storia di siriaci/Assiri in Siria e della politica di oppressione e di assimilazione a cui sono stati sottoposti. Yacoup ha osservato che, nonostante le politiche non abbiano mai riconosciuto la loro identità, essi sono stati in grado di mantenere viva la loro cultura fino ad oggi. Infine Yacoup ha sottolineato che a curdi e siriaci deve essere data l’opportunità di partecipare al processo di pace, dicendo che “una soluzione in cui due popoli non hanno alcun posto non può avere successo. Né ci potrebbe essere una Siria democratica. Sarebbe un regime dipendente, datato e opprimente. Il sistema che stiamo costruendo in Cizire dovrebbe essere accettato come il modello generale per tutta la Siria”.