COMUNICATO STAMPA Dove sta andando la Turchia

Conferenza stampa con osservatori internazionali che hanno partecipato alle elezioni del 24 giugno, Roma, giovedì 5 giugno 2018 h 11.00 Federazione Nazionale Stampa Italiana, Corso Vittorio Emanuele 349, primo piano.

A dieci giorni dalle elezioni generali del 24 giugno la Turchia si appresta a far entrare in vigore gli emendamenti costituzionali approvati con il referendum del 16 aprile 2017.

Con la conferma alla presidenza della repubblica di Recep Tayyp Erdogan – capo del partito Akp che in coalizione ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi – si realizza il passaggio dal sistema parlamentare a quello presidenziale di tipo esecutivo. Che poggia su una visione islamico conservatrice ultra nazionalista.

Un sistema che neutralizzando ogni opposizione e bilanciamento di poteri mette la parola fine allo stato di diritto come già accaduto all’indomani del presunto golpe con la decretazione dello Stato di emergenza. Leggi speciali anti terrorismo che dal 21 luglio 2016 hanno azzerato le libertà costituzionali in tutto il paese e in maniera feroce nel sud est anatolico facendo diventare la Turchia un carcere a cielo aperto.

Nei territori a maggioranza curda le elezioni sono state seguite da un centinaio di osservatori internazionali indipendenti provenienti da tutta Europa. Che hanno monitorato le elezioni in oltre 300 seggi.

Con loro, con i rappresentanti delle professioni e con le associazioni che hanno partecipato come short-term observers al processo elettorale, analizzeremo l’esperienza compiuta. Portando il racconto della popolazione curda, dei parlamentari dell’Hdp (partito filo curdo di sinistra libertaria) e degli intellettuali incontrati. Testimoniando il clima di terrore che si respira nel sud est anatolico, dove la guerra alle minoranze etniche voluta da un nazionalismo esasperato a base etnica vede nella popolazione curda il nemico numero uno da combattere per compattare il potere dell’uomo solo al comando, come viene chiamato sui social il presidente Erdogan.

Roma, 3/07/2018

La Delegazione Italiana