Bilgen: “la politica del nuovo governo non mostra segni di cambiamento”
Il vicepresidente dell’HDP ha affermato che il regime personalistico dittatoriale continuerà con le sue vecchie politiche di guerra.
Ayhan Bilgen ha parlato con l’ANF del nuovo governo nominato dalle recenti elezioni e di Erdoğan quale pieno detentore dei poteri.
Bilgen ha commentato che in effetti il regime personalista dittatoriale non è cambiato molto, dal momento che non è cambiato il Ministro degli Interni e che il capo dello stato maggiore è diventato il Ministro della Difesa. Due ministeri chiave confermano che il nuovo governo perpetuerà le vecchie politiche di guerra e che anzi si approfondiranno ulteriormente.
Bilgen ha aggiunto che il nuovo governo rivela che le decisioni saranno prese guardando al mercato anziché alla politica. A questo proposito, ha confrontato il gabinetto del presidente turco Recep Tayyip Erdogan con il gabinetto del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tuttavia, ha affermato, negli Stati Uniti il potere del presidente può essere contenuto da diverse istituzioni a partire dal Senato.
“Chiaramente”, ha detto, “sembra che il regime turco creda di vivere il sogno americano”.
Bilgen ha anche commentato che il “nuovo sistema” sarà completamente focalizzato sulla figura di Erdoğan. I due obiettivi principali di questo nuovo sistema sono chiari quando si guarda al profilo del gabinetto.
Süleyman Soylu, che ha apertamente minacciato e criminalizzato l’HDP (Partito Popolare Democratico) è stato confermato come Ministro degli Interni rivelando la strategia dell’AKP e di Erdoğan alle elezioni municipali previste per il 2019. “La retorica di Soylu è stata permessa da Erdoğan”, ha dichiarato.
Bilgen mostra inoltre che il fatto che il capo di stato maggiore, Hulusi Akar, sia stato nominato Ministro della Difesa è un altro segno della politica prevista.
Bilgen ha anche sottolineato che se il “nuovo sistema” riduce la burocrazia, aumenta anche i rischi. “Non c’è democrazia partecipativa qui”, ha detto. “La burocrazia sarà sostituita dai liberi mercati, dal settore privato”.
Nel valutare la nomina di Berat Albayrak come Ministro delle Finanze, Bilgen ha dichiarato che si tratta di un’opzione che genererà un serio dibattito nel prossimo periodo in termini di trasparenza e di lotta alla corruzione.
Ha poi finito i suoi commenti aggiungendo che “i problemi della Turchia vanno oltre i nomi dei ministri. Lo stato di emergenza, per esempio, può essere revocato, ma la mentalità che porta alla sua imposizione rimarrà”.