Besê Hozat: i curdi si aspettano provvedimenti concreti dalle Nazioni Unite sull’isolamento di Öcalan
Per quanto riguarda l’isolamento imposto al leader Abdullah Öcalan,Besê Hozat ha affermato che i curdi non sono soddisfatti della risposta delle Nazioni Unite (ONU), del Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) o della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU). “Queste persone e questo movimento si aspettano passi concreti da queste istituzioni”.
Besê Hozat, co-presidente del consiglio esecutivo dell’Unione delle comunità del Kurdistan (KCK), ha parlato lunedì con Medya Haber dell’isolamento imposto al leader curdo Abdullah Öcalan incarcerato nell’isola-prigione turca di İmralı.
Öcalan, fondatore del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) sta scontando l’ergastolo in condizioni di stretto isolamento dal 1999. Il suo ultimo contatto con il mondo esterno è stato nel marzo 2021 sotto forma di una telefonata interrotta con suo fratello.
Per quanto riguarda la risposta internazionale all’isolamento di Öcalan,Besê Hozat ha affermato che i curdi non sono soddisfatti delle Nazioni Unite (ONU), del Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) o della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU). “Queste persone e questo movimento si aspettano passi concreti da queste istituzioni”.
Il 23 gennaio un Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha chiesto la fine dello stato di incommunicado dei detenuti del carcere di İmralı e si aspetta che la Turchia risponda alla loro richiesta entro la fine di marzo.
Besê ha aggiunto che gli stati membri delle Nazioni Unite hanno organizzato una cospirazione contro Öcalan nel 1999 quando ha cercato rifugio dalla Turchia e lo hanno riportato nel paese ad affrontare l’isolamento.