BDP:Il governo è responsabile per la tensione nel processo di soluzione
La co-presidente del Partito della Pace e della Democrazia (BDP) Gültan Kışanak ha parlato con l’ANF del processo di soluzione democratica e del “pacchetto democrazia ” che il governo dovrebbe annunciare nei prossimi giorni.
Kışanak ha detto che il processo attualmente attraversa una fase di tensione a causa del perseverare del governo nel non fare la propria parte per il raggiungimento di una soluzione democratica e pacifica della questione curda.
Kışanak ha detto che la seconda fase del processo di soluzione vedrà la “la democratizzazione della Turchia e negoziati tra i poteri democratici nel paese e la mentalità autoritaria del governo e dello Stato”.
La co-presidente del BDP ha fatto notare che il processo di soluzione attualmente è alla seconda pagina, dicendo che questo dato di fatto è già noto al governo turco e anche all’opinione pubblica. Ha detto che il governo e il parlamento dovrebbero fare passi per il raggiungimento della democratizzazione, evidenziando che la mancanza da parte del governo nel fare passi concreti fino ad ora ha creato problemi per il processo.
Kışanak ha criticato il governo per aver preparato il “pacchetto democrazia” senza aprire una discussione e perché negli ultimi due mesi ne ha rimandato l’annuncio. Ha detto che il pacchetto deve soddisfare le richieste di tutte le realtà che nel paese rivendicano la democrazia.
Ha fatto notare che il governo non ha preso in considerazione l’opinione del BDP durante la preparazione del “pacchetto democrazia”. “Né tantomeno ha risposto al pacchetto sulla democratizzazione in 25 punti proposto dal nostro partito due mesi fa. Non sappiamo se accetteranno le nostre proposte o meno. Questo non è un buon modo per affrontare il problema. D’altronde anche l’opinione pubblica turca sta escludendo il BDP dal processo. Un altro problema è costituito dal fatto che non conosciamo i contenuti del “pacchetto”, ha detto Kışanak ed ha sottolineato che il pacchetto per la democratizzazione del BDP comprendeva soluzioni non solo per i problemi dei curdi, ma per tutti nel paese, come la rimozione della soglia di sbarramento elettorale e degli ostacoli rispetto alla politica democratica, la garanzia costituzionale all’opposizione democratica, la libertà di pensiero e di espressione e l’abolizione della legge anti-terrorismo.
“Questo processo è finalizzato alla democratizzazione della Turchia che renderà possibile anche la soluzione della questione curda. Non sono coinvolti soli il BDP e il governo. Per questo tutti dovrebbero appoggiarlo”, ha aggiunto.
La co-presidente del BDP ha fatto notare che il processo attualmente non vede un arresto, ma tensione causata dal fatto che il governo non sta prendendo misure per la democratizzazione e non sta fissando date entro le quali questi passi devono essere fatti. “L’insistenza della parte curda su alcune date dipende dal fatto che non manca molto tempo alle elezioni e che non possiamo rinviare la soluzione della questione curda a dopo le elezioni. Il governo non ha fatto niente da quando il negoziato è iniziato otto mesi fa”, ha detto ed ha criticato il governo perché fin dall’inizio del processo non mostra la determinazione che ha promesso.
Kışanak ha detto che anche l’impostazione dello Stato turco favorevole al mantenimento dello status quo ha creato problemi nel percorso del processo.
La co-presidente del BDP ha anche sottolineato che il partito continuerà a mobilitarsi ed a lottare per la pace nella regione e nel mondo. Ha detto che la giornata mondiale per la pace, il 1 settembre, sarà una giornata di manifestazioni di massa che darà voce alla richiesta di pace in Turchia, nel Rojava e nel Medio Oriente. Ha chiesto a tutti coloro che vogliono la pace e la libertà di andare in piazza in quella giornata.
Commentando anche le discussioni sulla necessità di un’azione militare contro la Siria, Kışanak ha detto che un intervento internazionale in Siria aggraverebbe i problemi nel paese ed accrescerebbe il clima di guerra di cui il paese ha sofferto negli ultimi due anni. Ha detto che nessuna della parti che stanno pianificando di attaccare la Siria produrrà una soluzione politica ai problemi del paese. Ha sottolineato che il BDP sostiene la pace ed una soluzione politica per la Siria.
Kışanak ha messo in guardia rispetto al fatto che la partecipazione attiva della Turchia in qualsiasi azione militare contro la Siria porterebbe a pesanti conflitti all’interno e intorno alla Turchia. Ha aggiunto che la Turchia non deve assolutamente correre questo rischio, considerando anche alla luce del fallimento politico e democratico del governo dell’AKP nel mettere in atto le proprie politiche contro la Siria.