Bambini che vivono dietro le barricate di Nusaybin

I bambini si sono costruiti una nuova vita dietro le barricate dei quartieri della resistenza di Nusaybin. “Uccidono i bambini. Ci sentiamo al sicuro dietro alle barricate,” hanno detto i bambini.

Ci sono molte storie diverse dietro ogni barricata contro le politiche di guerra nel distretto di Nusaybin di Mardin. I cittadini usano l’autodifesa contro gli attacchi. Anche i bambini sono colpiti da questa guerra.
I bambini sono costretti nella realità della guerra. Hanno visto con i loro occhi morte e ferimento dei loro amici. In questi giorni l’agenda dei bambini è come proteggere se stessi. I bambini che vivono a nel quartiere di Zeynelabidin di Nusaybin stanno costruendo barricate per proteggere se stessi e il loro quartiere. Osman, uno di questi bambini dice, “Non so se sono la squadra Esadullah di Erdoğan, ma uccidono bambini per soldi. Vale la pena vivere una vita disonorevole per qualche spicciolo? Io e miei amici abbiamo deciso di restare qui e di resistere.”

Osman dice che c’è una vita dietro le barricate. Fa notare che i bambini di Nusaybin conoscono i proiettili e le schegge per via degli attacchi. I bambini hanno raccolto e nascosto pallottole e proiettili per poterli mostrare quando i criminali verranno processati. “Dicono “I curdi sono terroristi”. Lo stato turco deve venire qui, gli facciamo vedere di chi sono queste pallottole. Vogliamo solo essere liberi nei nostri quartieri.”

Firuze, un’altra bambina di Nusaybin, ha detto che rinforzano le barricate ogni mattina. Firuze ci ha raccontato quello che ha vissuto durante il coprifuoco totale che p stato dichiarato per sei volte a Nusaybin. Firuze ha detto che si sente al sicuro dietro alle barricate. “Entrano nelle nostre sciole. Controllano le nostre cartelle. Ci guardano come se fossimo loro nemici.” dice Firuze.

Quando Dilan fa notare che sono stati uccisi dei bambini, il suo amico Nurullah dice, “Metà di quelli che sono stati assassinati nelle cantine a Cizre erano bambini. E stanno ancora qui senza vergognarsi. Ci devono lasciare in pace, se non lo fanno quando cresceremo combatteremo contro di loro.”