Asya Abdullah: Con la dinamica propria della Siria va sviluppata una soluzione
L’agenzia stampa ANF ha parlato con la co-presidente del Partito dell’Unità Democratica (PYD), Asya Abdullah, dei recenti avvenimenti in Siria. Ha constato con preoccupazione che la violenza e i massacri in Siria hanno assunto dimensioni allarmanti. Le dinamiche interne del paese non sono riuscite a produrre una forza in grado di individuare una via d’uscita dal caos e di fermare la crisi umanitaria. La co-presidente del PYD come personaggio di spicco del Kurdistan occidentale ha sottolineato che rispetto ad attacchi contro i propri territori, a prescindere da chi ne sia l’autore, verrà esercitato il legittimo diritto all‘autodifesa.
La popolazione curda del Rojava e le Unità curde di Difesa del Popolo (YPG) hanno respinto con successo gli attacchi di gruppi armati che perseguono l’obiettivo di occupare il Rojava. La politica praticata dal governo regionale curdo (nell’Iraq settentrionale) per mezzo dei valichi di confine verso il Rojava è stata definita da Abdullah come ‘politica dello spopolamento contro il Rojava’. Allo stesso tempo ha esortato il governo regionale curdo ad aprire il valico di confini non solo in una direzione, ma di consentire anche aiuti umanitari.
Asya Abdullah ha spiegato che l’impegno è per soluzioni pacifiche e democratiche del conflitto. Queste dovrebbero svilupparsi dalla dinamica propria dell’opposizione siriana, senza influenze dall’esterno.
‘Gli sviluppi nel Rojava sono successi per l’intero popolo curdo’, ha detto Asya Abdullah dichiarando infine: Da parte del nostro popolo sia in Kurdistan che all’estero ci sono posizioni e modi di agire significativi. Ci sono manifestazioni di sostengo. Questo ci da forza. Vogliamo che il sostegno a questa rivoluzione continui. (…) Andiamo incontro al Congresso Nazionale. Per questa ragione per l’unità nazionale serve una posizione comune contro questi attacchi contro il Rojava. Facciamo appello a tutti i movimenti e tutte le organizzazioni del Kurdistan per la difesa e il sostegno della rivoluzione.’