Apre una casa delle donne a Kobane
In Italia si chiudono gli spazi delle donne e, invece, a Kobane si apre la Casa delle donne grazie ai fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese
“Sarà una Akademya delle donne – ci dice Carla Centioni presidente di Ponte Donna, l’associazione capofila del progetto di costruzione, finanziato con i fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese -. Una Akademya come loro hanno voluto che sia, un luogo politico di formazione. Carla racconta della commozione di aver tagliato il nastro inaugurale insieme alla mamma della martire a cui è stata dedicata. Si chiamerà Silan l’Akademya in onore della prima martire di Kobane caduta mentre lottava per la sua libertà, quella della sua gente, quella di tutte noi” prosegue Carla.
L’Akademya in questo momento storico così difficile, dove le donne sono sotto attacco per le conquiste ottenute con le loro lotte, l’islamizazzione forzata che sta attuando Erdogan dopo l’invasione di Afrin, ci dice quanto metta paura al mondo la libertà delle donne.
“Ho compreso il senso politico di questa urgenza di apertura dell’Akademya, nonostante l’ultimo piano (quello adibito a foresteria) sia ancora in fase di rifinitura” dice Arijn, la responsabile, che ha premuto insieme al Comitato delle donne affinché si aprisse la Casa e si iniziassero i corsi. “Le donne rispondono agli attacchi oscurantisti mettendo in campo le loro pratiche, questo mi ha fatto precipitare a Kobane”.
“L’inaugurazione è stata emozionante per la sua solennità e per la presenza di tutte le Istituzioni: la Ministra delle donne, la co-presidente del Cantone del Rojava, la co-sindaca di Kobane, la presidente del Congresso delle donne e tutte le associazioni femminili che popolano il territorio del Rojava liberato dalle barbarie di Daesh. Dopo il taglio del nastro ci siamo riunite tutte per una presentazione dei propri organismi e ho rivisto tra abbracci e lacrime, la responsabile delle donne che nel 2015 (Kobane appena liberata) ci scoraggiava a passare il confine clandestinamente da Suruc . Nessuno credeva al nostro sogno utopico di ricostruire la casa delle donne, ma noi eravamo determinate. Questo abbraccio emozionante è la conferma che le donne possono cambiare il mondo con le loro energie.
Sarà Arijn, come dicevo, la responsabile dell’Akademya, eletta dal comitato delle donne a prendersi cura e organizzare insieme alle altre i corsi di formazione. Il 23 giugno partiranno i corsi: origine del patriarcato, la genealogia, i diritti delle donne, la sociologia della liberazione, il corpo delle donne e qualcun altro che non ricordo. Al momento i corsi, come ha detto Arijn sono aperti solo alle donne, ma sono in programma corsi misti e novità anche per noi, corsi sul femminismo rivolti agli uomini.
Le aule per le formazioni sono pronte, arredate con sedie con ribaltina per prendere appunti. Nel piano seminterrato come da loro desiderato è stata allestita una grande cucina e una mensa per ospitare tutte e tutti i partecipanti ai corsi. La totalità dell’Akademya è di 1.500 mq, per coloro che verranno da altri paesi sarà possibile pernottare nella foresteria all’ultimo piano.
All’entrata dell’Akademia insieme ad Arijn, abbiamo allestito una mostra. Ho portato con me in valigia le opere (fotocopie in A3) dei quadri che gli/le artisti/e hanno inviato a Ponte Donna durante l’anno della Campagna Artisti per Kobane – dona un’opera alle donne di Kobane; la mostra rimarrà a testimonianza di quanto gli attivisti e le attiviste sono solidali con loro.
Ho raccontato quando ci siamo riunite della Campagna Artisti, di questa idea che è nata per continuare dopo la fine della costruzione dell’Akademia ad essere accanto a loro e sostenerle. Le opere che generosamente sono arrivate sono più di 70, alcune anche dal Messico, in autunno pensiamo di fare a Roma una mostra e metterle in vendita, i proventi andranno a finanziare una cooperativa di donne. Voglio augurarmi che NOIDONNE ci sia accanto e ci sostenga in questa nuova impresa.
Sul Fb PonteDonna Kobane si trova un filmato con tutte le opere e si può seguire l’avanzamento del progetto della Campagna Artisti”.
Carla conclude questa chiacchiera appena rientrata dalla Siria con l’auspicio che facciamo nostro volentieri
“Spero che questa bellissima esperienza avuta a Kobane nell’Akademya sia al più presto vissuta da tutte le donne Italiane e straniere, questa è stata da subito la finalità del progetto. Un luogo di incontro politico delle donne, perché le donne insieme creano spazi di libertà, il cambiamento sono le donne Kobane ne è la dimostrazione”.
Ringraziamo Carla Centioni …….
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