Ankara ha dato l’ordine di uccidere

Commemorazione delle curde uccise a Parigi: il PKK presenta documenti sul coinvolgimento di servizi segreti turchi Persone provenienti da tutta l’Europa sabato si troveranno a Parigi per una grande manifestazione per chiedere giustizia per le tre politiche curde assassinate cinque anni fa. La co-fondatrice del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), Sakine Cansiz, la diplomatica Fidan Dogan e Leyla Saylemez, un’attivista del movimento giovanile curdo sono stata assassinate il 9 gennaio 2013 nella sede dell’Ufficio Informazioni del Kurdistan di Parigi.

La magistratura inquirente nel rinvio a giudizio partiva da un coinvolgimento dei servizi segreti turchi MIT. Ma il processo è stato trascinato fino a quando il presunto assassino Ömer Güney, un seguace dei fascisti turchi »Lupi Grigi« infiltrato, poche settimane prima dell’udienza fissata per il gennaio 2017 è morto in carcerazione preventiva. Il prolungato silenzio dello Stato francese equivale a una corresponsabilità, accusa il movimento delle donne curde in Francia.

Ora l’Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK), un’organizzazione che comprende il PKK e altre organizzazioni, ha presentato documenti per la soluzione del caso degli assassinii di Parigi. L’operazione sarebbe stata guidata dal funzionario del MIT Sabahattin Asal, che il quel periodo insieme all’agente Muhammed Dervisoglu a nome del governo turco ha partecipato ai colloqui di pace con il leader del PKK Abdullah Öcalan detenuto sull’isola carcere di Imrali. »Ormai è chiaro che gli assassinii di Parigi sono stati pianificati, organizzati e guidati con l’approvazione e della direzione politica del MIT«, ha dichiarato Fatma Adir del Consiglio Esecutivo della KCK giovedì all’agenzia stampa Firat. Con questo sarebbe provato che gli assassinii non sarebbero stati eseguiti da appartenenti all’ala ultranazionalista dei servizi segreti vicina al Movimento Gülen – come sostenuto dal governo turco e come per un periodo è stato ritenuto anche dal PKK – con l’obiettivi di sabotare il processo di pace. Piuttosto il governo avrebbe inteso i colloqui con Öcalan fin dall’inizio come un gioco a tempo, senza aver abbandonato i suoi piani per l’eliminazione del movimento di liberazione curdo. Gli assassinii dei Cansiz e delle sue compagne avrebbero dovuto accentuare la pressione su Öcalan perché acconsentisse a disarmare la guerriglia.

I documenti e le informazioni sul ruolo del MIT negli assassinii di Parigi sono arrivati nelle mani della KCK dopo che nell’agosto 2017 nel nord dell’Iraq due agenti turchi di alto rango sono stati arrestati da un’unità speciale della guerriglia. I due agenti, le cui foto e i cui documenti nel frattempo a metà settimana sono stati pubblicati dall’agenzia Firat, si erano recati su incarico del Presidente Recep Tayyip Erdogan nella regione autonoma curda per preparare attentati contro dirigenti del PKK. Con l’aiuto di un doppio agente nell’area della direzione del PKK è stato possibile smascherarli.

Erhan Pekcetin e Aydin Günel secondo quanto riferito fanno parte del MIT da oltre 20 anni e da ultimo erano in posizioni direttive dell’importante dipartimento per »processi separatisti« e di quello per le risorse umane. È stato affermato che il KCK grazie agli interrogatori degli agenti catturati e l’analisi dei documenti sequestrati sarebbe riuscito a smascherare ampie parti della rete del MIT nel Vicino Oriente e in Europa, a fare chiarezza su diversi attentati e a catturare un numero rilevante di spie. »Con ogni arresto abbiamo ottenuto nuove informazioni che attraverso le quali abbiamo potuto allargare la nostra operazione di vendetta e portare praticamente allo stallo il lavoro del MIT sia all’interno che all’esterno della Turchia«, ha affermato la direzione della KCK. Da ultimo le forze di sicurezza giovedì nel cantone della Siria del nord di Afrin hanno annunciato l’arresto di un uomo che avrebbe confessato di aver preparato su incarico di presunti agenti del MIT un attentato dinamitardo.

di Nick Brauns, Junge Welt