Alto funzionario occidentale:Adesso i collegamenti tra ISIS e la Turchia sono innegabili

Un raid condotto sul complesso residenziale del “responsabile finanziario” dello Stato Islamico ha prodotto prove che i funzionari turchi trattano direttamente con membri di rango di ISIS. Martin Chulov del Guardian lo ha riportato recentemente.

Il funzionario ucciso nel raid,il funzionario dello Stato Islamico Abu Sayyaf, era responsabile della direzione delle operazioni del gas e del petrolio dell’esercito del terrore in Siria.Lo Stato Islamico (conosciuto anche come ISIS, ISIL, o Daesh) guadagna fino a 10 milioni di dollari al mese vendendo il petrolio al mercato nero.

Documenti e unità flash (chiavette ndr) sequestrati durante il raid di Sayyaf,a quanto riferito hanno rivelato collegamenti “in modo chiaro” e “innegabile” tra la Turchia e ISIS “che potrebbero finire per avere profonde implicazioni politiche nel rapporto tra noi e Ankara,lo ha riferito al Guardian l’alto funzionario occidentale con familiarità con le informazioni acquisite.

La Turchia membro della Nato è stata a lungo accusata da esperti,curdi,e persino da Joe Biden di abilitare ISIS chiudendo un occhio sulla vasta rete di contrabbando di armi e di combattenti durante la guerra in atto in Siria.

La mossa da parte del partito di governo dell’Akp era apparentemente parte dei tentativi in corso per innescare la caduta del regime del presidente siriano Bashar Assad.

A novembre un ex membro di ISISa aveva raccontato a Newsweek che al gruppo era essenzialmente dato campo libero dall’esercito turco.”I comandanti di ISIS ci avevano detto che non temevano nulla perchè c’era piena cooperazione con i turchi”,ha affermato il combattente.”ISIS vedeva l’esercito turco come un suo alleato specialmente quando si è trattato di attaccare i curdi in Siria.”

Ma quando i presunti accordi erano progrediti,la Turchia aveva permesso al gruppo di stabilire una maggiore presenza nel paese e ha creato un problema enorme per sé.”Più a lungo questo persiste, tanto più difficile è diventato per i turchi per reprimere (ISIS) perchè c’è il rischio di contrattacco,di un contraccolpo”,spiega a novembre Jonathan Schanzer,un ex analista antiterrorismo del Dipartimento del Ministero del tesoro USA.

“Avete molte persone ora che sono investite in attività di estremismo in Turchia”, ha aggiunto Schanzer.”Se si inizia a contestare, essa solleva questioni significative di se”.

Un diplomatico occidentale parlando con The Wall Street Journal a febbraio,aveva espresso un simile sentimento;”La Turchia adesso è intrappolata,ha creato un mostro e non sa come affrontarlo”.

Ankara aveva cominciato ad affrontare il problema sul serio-arrestando 500 sospetti estremisti negli ultimi sei mesi mentre attraversavano il confine e perquisendo le abitazioni di altri-quando un attentatore suicida affiliato a ISIS aveva ucciso 32 attivisti nel sudest della Turchia il 20 luglio.i turchi in seguito sono scesi in strada per protestare contro le politiche del governo che a loro parere hanno permesso l’attacco.

In mezzo a canti di protesta “ISIL assassino,AKP collaborazionista” Erdogan ha finalmente accettato giovedi scorso di entrare nella campagna guidata dagli USA contro l’ISIS,inviando aerei da guerra in Siria e garantendo l’utilizzo strategico di una base aerea chiave nel sudest per lanciare gli attacchi aerei.

Allo stesso tempo la Turchia aveva iniziato a bombardare i rifugi e i depositi di stoccaggio del PKK curdo nelI’Iraq settentrionale,aveva riferito AP,indicando che l’AKP vede ancora gli avanzamenti curdi come la maggior-se non la più grande minaccia-nonostante i curdi i successi di battaglia dei curdi contro ISIS nella Siria settentrionale.”Questa non è una revisione del loro pensiero,” un funzionario occidentale ha riferito ad Ankara al Guardian. “E ‘più una reazione a quello che hanno dovuto affrontare da parte degli americani e di altri.Adesso c’è almeno un riconoscimento che ISIS non è una leva contro Assad. Essi devono essere affrontati “.

di Natasha Bertrand,
http://uk.businessinsider.com/links-between-turkey-and-isis-are-now-undeniable-2015-7