Afrin: i civili in fuga dagli attacchi aerei turchi ricorrono alle grotte

La popolazione civile nella regione nord-occidentale di Afrin, in prevalenza curda, in Siria, sta facendo ricorso all caverne dopo essere fuggiti dai raid aerei e dai proiettili di mortai turchi, ha detto la gente domenica. In un’antica grotta nella campagna di Afrin vicino ai confini turchi, decine di persone si sono radunate, cercando rifugio. i civili hanno affermato che non lasceranno i loro villaggi per un altro paese.

“Resteremo nella regione di Afrin con l’ultimo ulivo”, ha affermato un uomo di circa 50 anni. “Ci siederemo sotto quell’albero rimasto e non lasceremo le nostre case e le nostre terre”. Per quanto riguarda i raid aerei turchi in corso, ha affermato che le persone hanno il morale alto. “Non saremo sconfitti, vinceremo, siamo forti e non abbiamo paura”

Anche una donna di nome Diya Khadija ha parlato e ha descritto il suo villaggio con un cuore pesante. Ha dichiarato che le persone, le case, gli alberi e il bestiame sono rimaste vittime del bombardamento turco.

Si chiede perché il mondo e l’umanità tacciono di fronte a quest’aggressione. “Hanno bruciato tutto e demolito le nostre case”, ha detto. “Non abbiamo amici in questo mondo silenzioso e spensierato.”

Nelle ultime due settimane tutti i villaggi vicino al confine con la Turchia sono stati presi di mira da un pesante bombardamento. Alcune comunità sono state completamente distrutte.

Tuttavia ci sono stati progressi e risultati limitati da parte dell’esercito turco o dei gruppi ribelli siriani loro alleati.

Il 20 gennaio la Turchia ha iniziato la sua operazione contro le Unità di protezione del popolo(YPG) di Afrin, che ha incluso pesanti bombardamenti sulla campagna e pochi giorni fa in città.