A Ercis, verranno tagliati 200 mila alberi

A Ercis un distretto di Van, è iniziato il taglio degli alberi per costruire le case alle famiglie che ne sono rimaste senza a causa  del terremoto e gli abitanti che non riescono a fermare questa distruzione della natura e si appellano all’opinione pubblica e alle organizzazioni sostenendo che a Taksim migliaia di persone si sono sollevate per alberi  che verranno tagliati ma nessuno vede gli alberi di Ercis…

Secondo le informazioni di diverse agenzie per la ricostruzione delle case distrutte durante il terremoto, verranno tagliati gli alberi. I militari insieme ad AFAD (Presidenza della gestione di emergenza per le zone distrutte), si sono preparati per il taglio di 200 mila alberi ,ma gli abitanti non hanno potuto fare nulla se non guardare e i militari hanno fatto la guardia al taglio…
Il parco di Gezi è all’ordine del giorno a livello mondiale ma qui?

Una donna si ribellandosi dice: ‘Io ho fatto di tutto per far crescere cosi belli questi alberi. Da casa portavo l’acqua fin qua. Questi alberi vivono insieme me. Perché li uccidono, perché tolgono la mia vita?’
Un altra persona sostiene che ‘è  da anni che paghiamo le tasse in quest’area. Lo stato ci ha dato questa terra per coltivarla. Perché allora adesso la distrugge…è ingiusto!’.

‘…Abbiamo chiesto all’organizzazione della società civile di Van, ma ci hanno detto che è fuori Van e che là non possono andare. Dovete vedere che è  in atto un annientamento della natura. Dovete fermarlo!’ dice un altro abitante.’

‘…Tutti abbiamo bisogno della natura, ognuno ha bisogno di portare a casa la frutta ai loro figli. Se taglierete questi alberi non avrete più la frutta da portare a casa…dappertutto potete fare le case, anzi si può anche restare sotto le tende. Pero non si può permettere il taglio degli alberi che portano una storia dietro di se… vorrei morire ma non voglio vedere neanche il taglio di un albero di questa zona…’dice un altro abitante.

E risponde a Erdogan: ‘ il mondo si solleva se all’occidente uno brucia un albero ,lo arrestano e lo mettono pure in carcere…allora perché chiudete le vostri occhi davanti al taglio di  200 mila alberi. Ma non abbiamo il diritto di vivere come ne hanno in occidente?…non ci lasciate da soli..’

Non solo i militari in zona ma anche i guardiani dei villaggi continuano costituire il pericolo. La presenza dei guardiani dei villaggi continua a essere un pericolo, non solo per la popolazione ma anche per la natura. Guardiani dei villaggi che guadagnano dalla guerra e dalla distruzione hanno cominciato a rovinare anche la natura del Kurdistan.

I guardiani dei villaggi hanno cominciato a distruggere una delle più belle zone del Kurdistan chiamata Senyayla nel triangolo tra Mus, Cewlik e Amed; hanno cominciato a tagliare gli alberi del bosco. Un bosco di cui una parte è già stata distrutta durante la guerra a causa dei bombardamenti. Gli abitanti della zona hanno dichiarato che la proteggeranno anche a costa della loro vita e non avranno paura come ne avevano prima…