Kobanê e Kirkuk
ISIS – che sta avvelenando il Medio Oriente come la lingua di Cerberus, il cane da guardia a tre teste degli inferi o della terra dei morti la cui saliva, un tempo, diffondeva il veleno in tutto il mondo – ha subito una grave sconfitta a Kobanê. Molte persone sono giunte a Kobanê dal Kurdistan e da tutto il mondo e si sono unite alla resistenza che ha finalmente liberato la collina di Miştenur, tra il 18-19 gennaio, e poi l’intera Kobanê, il 26 gennaio. Quasi immediatamente è stata avviata un’operazione diretta a liberare le centinaia di villaggi intorno a Kobanê ancora sotto il controllo di ISIS. Per lo stesso ISIS, che crede che “Dio è dalla sua parte”, questo rappresenta un grave trauma.
Quando ho chiesto a Meryem Kobanê – una delle comandanti YPJ nella città – come hanno raggiunto la vittoria contro ISIS, che è cresciuto al punto da disperdere gli eserciti regionali e che continua a ricevere il sostegno degli stati della regione, mi ha riferito che è stato grazie alla volontà umana di combattere e alla filosofia del Movimento di Liberazione kurdo.
Meyrem Kobanê ha descritto come i difensori di Kobanê abbiano mostrato, in un rimprovero a ISIS, che l’arma più potente è l’essere umano e non un po’ di armi pesanti, e come abbiano creduto nella loro vittoria e promesso di restare a Kobanê fino a che non una sola casa fosse rimasta in piedi. Ha anche descritto i modi in cui le donne hanno combattuto contro l’ideologia dell’egemonia maschile e come le loro combattenti, che hanno perso la vita nelle operazioni per riprendere Miştenur, abbiano aderito a questa spinta, nonostante siano state ferite in numerose occasioni precedenti, e come le bandiere di TEV-DEM , YPG e YPJ ora sventolino sopra Miştenur in loro memoria.
A seguito della successiva vittoria a Kaniya Kurda, vicino Miştenur, due enormi bandiere delle YPG e YPJ sono state innalzate una affianco all’altra in quell’area. La Turchia ha poi risposto innalzando un’enorme bandiera turca lungo la frontiera, anche se per quale esatta ragione o complesso lascio giudicare al lettore.
ISIS, che non può comprendere questo impegno per la libertà, ora ha subito la terza sconfitta a Kobanê dal marzo 2014. Questa volta è andato incontro a un catastrofico fallimento. Nei primi due attacchi è stato respinto prima che raggiungesse il centro della città. Nel suo terzo assedio è riuscito a entrare nel centro della città e catturarne una gran parte. Tuttavia Kobanê è rinata in un nuovo universo, un microcosmo che ospita l’umanità, la pace, l’uguaglianza e l’onore assieme ai suoi combattenti di diverse etnie che hanno resistito insieme nella loro opposizione all’occupazione. La dialettica di Kobanê si è intrecciata a un’opposizione storica contro un ISIS inumano e ha respinto una grande oscurità che aveva minacciato di avvolgere l’umanità.
Anche se i poteri egemonici perseguono i loro nuovi giochi, la storia scorrerà ora in una nuova direzione guidata dalla fiducia in sé stessi conquistata in seguito a Kobanê, e dalla crescente comprensione dell’importanza della lotta comune e dello spirito della resistenza femminile. Kobanê, che ha pagato il prezzo per diventare un simbolo per tutto il mondo, crescerà più robusta poiché diventa ora un manifesto di lotta. I vincitori sono i popoli oppressi della regione, le donne e gli operai che dimostrano una posizione anti-capitalista. I grandi perdenti sono il Regno saudita, il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti e il governo dell’AKP.
Mosca e gli Stati Uniti
La Russia non ha invitato ufficialmente i Cantoni del Rojava a partecipare alla Conferenza di Mosca (26-29 gennaio/nessun risultato) che ha avuto luogo subito dopo la vittoria a Kobanê. Kobanê aumenterà la capacità del movimento curdo di sfruttare le contraddizioni internazionali. Per esempio, quando la rivalità tra gli Stati Uniti e la Russia si approfondirà, il riconoscimento del Rojava sarà sottoposto alla discussione. Secondo le informazioni che ho ottenuto, una delegazione tra cui il Rappresentante Speciale degli Stati Uniti per la Siria, Daniel Rubinstein, ha incontrato ancora una volta una delegazione di alto livello del PYD in Europa a metà del mese di gennaio. Gli Stati Uniti, che hanno rifiutato di concedere il visto al leader del PYD Salih Muslim, potrebbe aprire le sue porte. Se ciò non avviene entro un breve periodo, è previsto che gli Stati Uniti ospiteranno una delegazione del PYD. Alcuni segnali sono stati dati. Se la Turchia, che ha mantenuto l’acqua in ebollizione attorno a un processo di pace per anni, non prende misure concrete potrebbe essere costretta al faccia a faccia con i tanti nuovi Kobanesi sul proprio territorio.
Un’importante battaglia è attesa a Kirkuk
ISIS, il pus ormai trasudante dalla putrefazione interna al sistema capitalista, è un antagonista dei conflitti tra le persone. ISIS, un incubo che basa la sua reputazione sul sangue e non vede obiezioni a sé dei molti musulmani non violenti, potrebbe lanciare nuovi attacchi per vendetta e per la propria solennità. Tale era l’attacco a sud-ovest di Kirkuk il 30 gennaio, in cui hanno usato tattiche mordi e fuggi, un bombardamento diretto all’Ufficio di Sicurezza Centrale e un attacco suicida sul Qesra Kirkuk Hotel. ISIS vuole catturare Kirkuk, utilizzando gli abitanti della città gli uni contro gli altri. Dopo aver preso il controllo di Mosul e Kirkuk essi circonderanno Hewlêr (Erbil) in una mezzaluna che va da ovest a sud e la lasceranno isolata. In questo modo potranno controllare le rotte energetiche e puntare alla gola di Baghdad. Essi potrebbero anche passare a saccheggiare Efrîn e qualche città turca. La via d’uscita è quella di unire le forze e moltiplicare il numero di Kobanesi.
di M. Ali Çelebi – Özgür Gündem