Odg su Rojava approvato dalla Camera dei Deputati
La Camera, premesso che:
in tre cantoni della Siria, in particolare nella regione di Rojava, in risposta alla disgregazione dello Stato centrale siriano e delle violenze settarie e confessionali, la popolazione a prevalenza kurda ma in verità multietnica e multireligiosa, si è organizzata per tutelarsi rendendosi autonoma a partire dal 2011. I gruppi politici locali hanno creato delle istituzioni autonome ed elettive nelle città del Nord che amministrano. Hanno dato sinora accoglienza a molti sfollati dalle altre regioni della Siria e soprattutto hanno avviato una politica inclusiva per le molte minoranze presenti nel loro territorio;
in Rojava convivono gruppi di diversa cultura e religione e questa cosa dovrebbe essere incoraggiata e sostenuta dalla comunità internazionale. Tutti partecipano alla vita politica e in autunno si terranno le prime elezioni. Sul suo territorio si situano tre campi profughi e accolgono 1 milione di sfollati da altre aree della Siria. Hanno un accordo tacito di non belligeranza con Assad, ma non ci collaborano.
Anzi lo accusano di non far arrivare alcun aiuto nella loro area. Inoltre combattono contro l’ISIS proponendo una terza via democratica e di piena tutela di tutte le minoranze. Le esperienze di convivenza tra diversi dovrebbero essere valorizzate dalla comunità internazionale, anche attraverso un intervento sul Governo di Ankara affinché cessi la politica di embargo nei confronti di questa zona libera della Siria, aprendo finalmente le frontiere agli aiuti e agli scambi commerciali ed economici da e per Rojava;
già con l’ordine del giorno n. 9/1670-AR/62, riformulato dal Governo, si chiedeva di utilizzare la missione diplomatica di cui al comma 2 dell’articolo 6 del decreto-legge 10 ottobre 2013 n. 114 anche per ottenere dalla Turchia e dalla Regione autonoma kurda (KRG) l’apertura dei valichi per consentire il passaggio degli aiuti umanitari e a utilizzare inoltre la presenza del nostro funzionario al confine turco/siriano anche per il coordinamento degli aiuti umanitari italiani ai rifugiati in Turchia e nel Kurdistan iracheno e siriano oltre che per aprire un canale diplomatico con le autorità della Regione autonoma kurda,
impegna il Governo:
a intervenire sul Governo turco per chiedere la piena fruizione dei valichi di frontiera non controllati dall’ISIS anche per il coordinamento degli aiuti umanitari e a operare affinché la sperimentazione democratica dei tre cantoni di Rojava in Siria possa rafforzarsi dentro la prospettiva di un Paese libero, democratico e pluriconfessionale;
a operare affinché le Nazioni Unite possano cooperare con le autorità autonome di Rojava con invio di aiuti e mettendo sotto la propria egida i campi profughi ospitati in questa zona.
9/2598-A-R/21. Artini.