Bayik: Fornire armi al PKK sarebbe un duro colpo per l’ISIS
Il co-presidente del Comitato Esecutivo del KCK, Cemil Bayik, ha commentato a proposito della fornitura di armi da parte della Germania al Sud Kurdistan (KRG), dicendo che la fornitura di armi al PKK imprimerebbe un duro colpo all’ISIS.
Le osservazioni sono state diffuse nel giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, dove Bayik ha detto che resistere all’ISIS e cooperare contro di esso è un dovere umanitario e ha osservato che tali bande stanno uccidendo non solo i curdi, ma siriaci/assiri, yarsani, turkmeni, e tutti gli altri gruppi religiosi ed etnici.
Bayik ha sostenuto che sono stati HPG, YJA-STAR, YPG/YPJ ad aver meglio resistito e che hanno centrato la maggior parte dei colpi contro l’ISIS, così come quegli stessi gruppi che difendevano i curdi insieme ad altri gruppi di fede e identità. Bayik ha poi aggiunto che se la Germania stava prendendo in considerazione di fornire armi ai curdi doveva prendere in considerazione l’efficacia del PKK nel fermare l’ISIS.
Bayik ha chiarito che mentre non era contro la fornitura di armi al Sud Kurdistan da parte degli Stati Uniti, la Germania e altri Stati europei erano in grado di dire che era il PKK a meritare maggiormente tale sostegno.
Armare il PKK sarebbe un duro colpo per l’ISIS, ha affermato Bayik. Significherebbe anche proteggere curdi, cristiani, turcomanni e tutti gli altri gruppi religiosi e culturali. “Per questo motivo” ha concluso, “crediamo che sia responsabilità degli Stati Uniti e degli Stati Europei, soprattutto della Germania, aiutare il PKK. Sono persone che resistono con le armi senza indugio.”