La mamma di Uğur Kaymaz: Non voglio soldi, voglio giustizia

La madre del dodicenne Uğur Kaymaz, ucciso dallo stato turco, rispetto al risarcimento di 140.000 Euro riconosciutole dalla Corte Europea per i Diritti Umani (ECtHR) ha commentato: “Cosa ci faccio con dei soldi? Voglio che i responsabili vengano puniti.”

Oltre nove anni dopo l’uccisione di Uğur Kaymaz e di suo padre Ahmet da parte della polizia e delle forze speciali nella città di Kızıltepe (Qoser), il 21 novembre 2004, la ECtHR ha ordinato alla Turchia di pagare un totale di 140.000 Euro come risarcimento pecuniario e non-pecuniario.

Makbule Kaymaz ha detto che la sentenza è una buona notizia, ma che tutto quello che vuole la famiglia è che i colpevoli vengano perseguiti e puniti e che il risarcimento non ha importanza.

Una sentenza ritardata

Lo zio di Uğur, Reşat Kaymaz, ha detto che nonostante il ritardo sono stati contenti della sentenza. Ha aggiunto che le persone hanno condannato le esecuzioni e che nessuno le ha considerate un fatto accettabile, dicendo: “L’ECtHR con questo verdetto ha giudicato colpevole la Turchia e l’ha ritenuta responsabile per i crimini che ha commesso in questo territorio. Ma spero che cose del genere non succedano mai più e che non ci siano altri Uğur e loro padri massacrati in un modo simile.” Reşat Kaymaz ha sottolineato che la sentenza dell’ECtHR non deriva solo dai loro sforzi e ha ringraziato il popolo curdo per il sostegno incondizionato alla famiglia durante la vicenda.