Tragedia umana presso Sêmalka

Migliaia di profughi che a causa del perdurare della guerra civile in Siria hanno lasciato la propria regione, hanno ora potuto passare attraverso il valico di frontiera di Sêmalka verso la regione autonoma di frontiera, dopo che il valico era rimasto chiuso a lungo.
Secondo fonti locali negli ultimi quattro giorni 17.000 persone hanno passato il valico di frontiera. Le persone sono state accolte dall’UNHCR (Altro Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati) in campi profughi nelle città di Dihok, Hewler e Süleymaniye.
Diverse settimane fa, la gente è fuggita da città come Aleppo, Halep, Rakka, Humus e Haseki dapprima verso le zone curde relativamente sicure a Rojava (Kurdistan occidentale/Siria settentrionale). Erano state ricoverate e assistite nelle scuole in base alle possibilità dell’Alto Consiglio Curdo e del movimento della società democratica (TEV-DEM). Negli ultimi quattro giorni migliaia di profughi arabi e curdi si sono messi in cammino verso la regione autonoma del Kurdistan nell’Iraq settentrionale dopo aver saputo che era stato aperto il valico di frontiera di Sêmalka.
In precedenza il governo del Kurdistan meridionale aveva chiuso ai profughi il valico di frontiera. A causa della pressione dell’opinione pubblica curda quest’ultimo è stato ora costretto ad aprire il valico di frontiera e inoltre l’UNHCR ha provveduto affinché venissero costruiti campi profughi nelle città di Dihok, Hewler e Süleymaniye.
I profughi al valico di frontiera di Sêmalka hanno dichiarato che hanno dovuto vivere per settimane a Rojava all’interno di tende costruite nelle scuole e nei campi: „Hanno raccontato che il valico di frontiera era aperto. Ma per giorni abbiamo dovuto verificare che non era così. Alla fine, giovedì, sotto la pressione dell’arrivo di migliaia di persone in fuga sono stati costretti ad aprirlo. I profughi hanno condannato la falsa notizia data dal canale televisivo Rudaw secondo il quale il valico di frontiera sarebbe sempre rimasto aperto e si trattava solo di propaganda del PYD.“
Nell’attraversamento del valico di frontiera i profughi sono stati controllati da Peshmerga in divise militari. A seguito del rifiuto di molti profughi di lasciarsi controllare è scoppiato il panico di massa e si sono verificati soprusi da parte dei Peshmerga contro i profughi.
ANF