Corte danese nega la licenza di trasmissione ai canali satellitari curdi
La Corte suprema di Copenaghen ha negato con una sentenza emessa il 3 luglio scorso le licenze di trasmissione alla rete televisiva Mesopotamia per i canali MMC, Nuce TV e Roj-tv ed è stata inflitta una pena pecuniaria di 5 milioni di corone danesi ( circa 670.500 euro). La Corte di Copenaghen nella sua sentenza di oltre 100 pagine scrive che le trasmissioni hanno lo scopo di promuovere gli obiettivi del PKK. E, il PKK, per le Nazioni Unite e l´Unione europea è un’organizzazione terroristica. Il presidente della Corte ha dichiarato che affermazioni di simpatia per le organizzazioni terroristiche non sono passibili di pena ma nel caso della Roj-TV non si tratta di simpatie e nemmeno di giornalismo indipendente; questo è quello che si legge sul giornale taz-online di Berlino del 3 luglio.
Il procedimento contro Roj-Tv fu istruito il 15 agosto del 2011. Il pubblico ministero parlava di propaganda per un’organizzazione terroristica e pertanto chiedeva una pena pecuniaria e la revoca della licenza. Come ´scaturito dal decorso delle indagini, il Pubblico Ministero prima di iniziare il procedimento si è recato diverse volte in Turchia per consegnare per lettera alle autorità turche il ringraziamento per l´ottima collaborazione. Gli avvocati del canale televisivo hanno definito tale comportamento uno scandalo e hanno chiesto alla corte di far cadere le accuse, in considerazione del fatto che il Pubblico Ministero con il suo comportamento si era dimostrato poco credibile. La Corte ha tuttavia respinto le richieste degli avvocati.
La federazione delle associazioni curde in Germania YEK-KOM valuta questa sentenza come un attacco diretto alla popolazione curda in Germania. Con questi divieti si vogliono ammutolire le voci delle donne e degli uomini curdi. Nuce-TV, MMC e Roj-TV sono anche le voci di altri gruppi di popolazioni oppresse del Vicino e Medio Oriente. YEK-KOM chiede, come segno di sostegno all´attuale dialogo in corso per il processo di pace, un’immediata revoca dei divieti dei media curdi e che si ponga fine alla persecuzione dei Curdi che si battono per la libertà e la pace. Yek-KOM chiede che si ponga fine ai divieti sulle attività del movimento curdo democratico e che si batte per la libertà, parimenti si chiede lo stop alle consegne di armi ai militari turchi e l´intervento di una comunità di Stati per trovare una giusta soluzione alla questione curda in Turchia e nelle altre parti del Kurdistan, in Siria, Iraq e Iran.
Reazioni alla revoca delle licenze di Roj TV, Nuce Tv e MMC
IL congresso per una società democratica DTK parla di colpo duro alla libertà d’informazione.
Questa decisione crudele che è stata presa in passato anche contro MED-TV e MEDYA-TV è rivolta contro l’identità e la cultura del popolo curdo. È un attacco alla libertà d’informazione per il popolo curdo. La federazione dei circoli turchi di Francia FEYKA scrive: noi mostreremo una reazione democratica a questa sentenza. Condanniamo questo atteggiamento della Danimarca contro il popolo curdo. È incomprensibile questa sentenza, proprio in questo momento di dialogo tra lo Stato turco e il movimento di liberazione curdo.
La piattaforma democratica delle forze: la vostra forza non basterà per mettere a tacere queste voci.
Roj TV, MMC und Nuce TV sono le voci di chi vuole pace e democrazia. La vostra forza non basterà per mettere a tacere queste voci. È questa una politica simile a quella che ha portato agli omicidi di Sakine Cansız, Fidan Doğan, Leyla Şaylemez in Francia.
İdris Baluken, vicepresidente dei parlamentari del BDP: da valutare la revoca delle licenze nel contesto degli omicidi di Parigi.
La revoca delle licenze è una macchia nera nella storia del diritto. L´Europa vuole essere la culla della democrazia e allo stesso tempo assistiamo ad una scandalosa sentenza nel cuore dell´Europa. Questa sentenza è fuori da qualsiasi comprensione democratica. Tutti e tre i canali televisivi sono in lingua curda. Questa sentenza è contro la lingua e l´identità del popolo curdo. E, anche la data della sentenza pone dei seri interrogativi, proprio in questo periodo in cui si sta avviando una soluzione alla questione curda. Per questa ragione la interpretiamo nel contesto, nel quale sono avvenuti gli omicidi di Parigi. All´inizio del processo di soluzione della questione curda tre donne sono state assassinate in una capitale europea e adesso in un´altra capitale si prende la decisione di vietare tre canali televisivi curdi.