RSF condanna le violenze subite dai giornalisti il Primo Maggio
Reporter Senza Frontiere ha pubblicato un appello per un’indagine sulle violenze della polizia contro i giornalisti durante la giornata del Primo Maggio in Turchia.
L’organizzazione internazionale ha “fermamente condannato le violenze commesse ai danni dei giornalisti da parte della polizia di Istanbul durante gli ultimi giorni”. Almeno sei giornalisti sono stati attaccati il Primo Maggio ed altre tre reporter sono state aggredite durante una manifestazione svoltasi il 5 Maggio.
“I giornalisti non dovrebbero pagare per l’attuale tensione sociale in Turchia. Esortiamo la polizia di Istanbul ad effettuare indagini complete ed imparziali per identificare e punire gli ufficiali di polizia responsabili di questi abusi, perchè l’impunità non fa altro che incoraggiare ulteriore violenza. Il ruolo della polizia nei confronti dei giornalisti dev’essere quello di proteggerli mentre svolgono il loro lavoro. Le forze dell’ordine dovrebbero anche ricordarsi che i giornalisti non dovrebbero essere degli ausiliari di polizia e che la riservatezza delle loro fonti deve essere rispettata”.
L’ultimo caso di violenze della polizia nei confronti dei giornalisti risale al 5 Maggio: manifestanti che volevano raggiungere in corteo piazza Taksim per commemorare tre giovani rivoluzionari giustiziati nel 1972 sono stati duramente dispersi. Tutte le manifestazioni sono attualmente proibite nel luogo, con la motivazione ufficiale che sono in corso lavori per pedonalizzarlo.
Le reporter della Diha Rojda Korkmaz e Sevdiye Ergürbüz e la giornalista recentemente rilasciata dal carcere Zeynep Kuray stavano riportando la dispersione della manifestazione quando gli ufficiali di polizia hanno chiesto la consegna delle foto e dei filmati girati. La Korkmaz si è rifiutata, per essere poi ammanettata e trascinata al suolo. Uno dei poliziotti l’ha schiaffeggiata quando ha urlato: “Non riuscirete ad azzittire la stampa libera”.
Le tre donne sono in seguito state condotte all’interno di un bus della polizia dove sono state insultate, perquisite per controllare se avessero registrazioni riguardanti le forze dell’ordine ed alla fine rilasciate. Quando hanno chiesto di conoscere l’identità del poliziotto che aveva malmenato la Korkmaz, il funzionario presente ha detto: “Dovete solo andarvene e segnalare chi volete”.
La mattina del Primo Maggio invece, almeno sei giornalisti hanno riportato ferite mentre seguivano gli scontri tra i dimostranti e la polizia all’interno ed all’esterno di piazza Taksim. Nei quartieri adiacenti di Beyoglu, Sisli e Besiktas, si era già precedentemente insediata una grossa presenza della polizia, nel tentativo di impedire ai dimostranti di raggiungere la piazza.
Numerosi giornalisti hanno detto a Reporter Senza Frontiere che è stato impedito loro di andarsene in giro liberamente in questi quartieri, anche dopo aver mostrato il tesserino di riconoscimento. Al corrispondente di Reporter Senza Frontiere è stato inizialmente impedito di recarsi nella piazza.
Güray Öz, un giornalista del quotidiano di sinistra Birgün, ha subito una ferita alla testa durante un’operazione di polizia a Besiktas, mentre i manifestanti stavano già cominciando a disperdersi. La ferita ha richiesto una sutura di tre punti.
“Mentre scattavo delle foto, la polizia mi ha preso di mira con i suoi cannoni d’acqua ad alta pressione”, ha detto ai colleghi mentre saliva su un’ambulanza. “Hanno continuato (…) anche dopo aver detto di essere un giornalista. Poi mi hanno sbattuto a terra”. Anche Cihat Arpacik, un reporter del quotidiano islamista Yeni Safak, è stato ferito alla testa mentre scappava dalla polizia che stava utilizzando i cannoni d’acqua. Fatih Yersiz, cameraman del canale televisivo nazionale Ülke TV, è stato ricoverato all’ospedale dopo essere stato ferito alla gamba nel quartiere di Sisli; i medici gli hanno applicato un gesso. Zeki Günal dell’agenzia di notizie Dogan (DHA) è stato colpito alla testa ad al braccio da alcune pietre.
Anche Mesut Gengeç, cameraman del canale televisivo nazionale Sky360, ed Ercan Öztürk, un giornalista del quotidiano Aksam, sono stati feriti. Dilek Odabasi, una giornalista del canale Cem della comunità alevita, è stata arrestata a Tarlabasi, quartiere che fa parte dell’area di Beyoglu, ed è stata rilasciata dopo essere stata condotta presso il Quartier Generale di Sicurezza di Istanbul.
L’utilizzo eccessivo di gas lacrimogeno da parte della polizia ha ostacolato il lavoro di decine di giornalisti, sebbene alcuni indossassero maschere anti-gas. I giornalisti televisivi non sono stati a volte in grado di effettuare collegamenti da Sisli e Besiktas a causa di problemi respiratori. I gas lacrimogeni si sono infiltrati anche nella sede del quotidiano Birgün, situata nel distretto di Mecidiyeköy, quando la polizia ha sparato granate contro l’edificio. Scusandosi per aver limitato la libertà di movimento delle persone, il prefetto di Istanbul ha riportato che alla fine della giornata si sono calcolati 25 feriti e 75 arresti. Questi eccessi ricordano quelli del Primo Maggio 2008 e 2009, quando avvennero molti casi di violenze della polizia -mai puniti- nei confronti dei giornalisti.
ANF Parigi