Faysal Encü racconta il suo calvario in carcere
Faysal Encü, parente di molte delle vittime del massacro di Roboski, ha rivelato in una lettera la tragedia che ha vissuto in carcere negli ultimi dieci anni.
Encü, incarcerato per dieci anni e attualmente nel carcere di tipo E di Elbistan, è affetto da celiachia, ma non può curarsi a causa del rifiuto del supporto medico necessario da parte delle amministrazioni penitenziarie.
Encü, padre di tre figli, ha perso sua moglie, la madre dei suoi figli, che sono stati affidati ad un orfanotrofio nel corso dei dieci anni trascorsi in carcere dal padre. Egli scrive che il 27 novembre 2006 sua moglie ha perso la vita in un incidente stradale mentre si recava a Mardin per fargli visita nel carcere di tipo E in cui era rinchiuso. “Mio figlio più grande aveva 13 anni e il più piccolo 5 quando mia moglie è morta. Dopo l’incidente, i miei figli hanno cominciato a vivere con i nonni che però non sono riusciti a fornire loro le cure e il sostegno psicologico di cui avevano bisogno. Due anni più tardi, sono stati portati in orfanotrofio dopo essere stati arrestati davanti alla prigione dove erano venuti per farmi visita. Grazie agli sforzi di tutta la famiglia, i miei figli sono stati affidati di nuovo a mio fratello. Hanno sofferto di gravi problemi psicologici in quel periodo “, dice.
Riferendosi ai suoi problemi di salute, Encü scrive che i medici avevano riferito che non era affetto da nessuna patologia fino al 2010, quando è stato ricoverato all’Ospedale Universitario Dicle University Hospital per un’emorragia gastrointestinale. Così racconta: “In seguito ad un intervento chirurgico all’intestino, mi è stata diagnosticata la celiachia e mi è stata prescritta una dieta priva di glutine. Nonostante i medici avessero consigliato il mio trasferimento nel carcere chiuso di tipo E di Diyarbakır, sono stato trasferito a Erzurum nel carcere chiuso di tipo H, dove ho dovuto fornire un nuovo rapporto sulla mia malattia. Nonostante il fatto che avessi ricevuto due segnalazioni da due diversi ospedali che confermano la mia malattia, sono stato di nuovo trasferito a Elbistan, nel carcere chiuso di tipo E, in meno di sei mesi. Qui, ancora una volta sono stato visitato da un medico per confermare quello di cui soffrivo, ma i funzionari della prigione non hanno ancora provveduto a fornirmi le cure di cui ho bisogno. Per fare un esempio, non ho ancora ricevuto i rifornimenti di farmaci che mi sono stati prescritti e per cui ho fatto richiesta il 5 Febbraio 2013 “. Encü sottolinea di aver chiesto di essere condotto presso un Istituto di Medicina Legale e ció non gli è stato ancora permesso.
Encü afferma di soffrire di intorpidimento e dolore al braccio e al piede sinistro da quando ha subito un intervento chirurgico a causa di un tumore al collo, e che gli sono state diagnosticate un’ernia del disco ed una al disco cervicale. Sottolinea che le sue condizioni di detenzione a causa della malattia sono ormai insopportabili, e osserva che gli è stato negato il permesso di essere trasferito in un carcere vicino alla sua famiglia.
Encü aggiunge che anche lui ha vissuto gravi problemi psicologici a causa del massacro Roboski, in cui molti dei suoi parenti sono stati uccisi il 28 dicembre 2011.
ANF Elbistan