Il PJAK chiede l’avvio di una nuova fase della rivoluzione “Jin, Jiyan, Azadi” in Iran

Il PJAK si oppone all’imposizione della guerra al popolo iraniano e sottolinea il principio della lotta democratica: “Consideriamo la cooperazione dei partiti curdi e la transizione dal governo basato sui partiti all’autogoverno popolare in Kurdistan un dovere storico”.

Il Consiglio del Partito per la vita libera del Kurdistan (PJAK) ha rilasciato una dichiarazione in merito al conflitto in corso tra Israele e Iran. La dichiarazione del PJAK include quanto segue:

Dal 13 giugno 2025 Israele ha lanciato pesanti attacchi contro i centri nucleari, militari e di comando della Repubblica Islamica dell’Iran, prendendo di mira strutture e soggetti associati al Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC). I successivi attacchi di ritorsione della Repubblica Islamica contro Israele non sono sufficienti a scoraggiare i suoi attacchi mortali. Questa guerra è un ultimatum del sistema di potere globale al regime iraniano e continuerà fino a quando il regime non sarà completamente ristrutturato e neutralizzato. Questo non è indubbiamente un processo a breve termine, ma piuttosto una parte cruciale dell’attuazione del progetto “Nuovo Medio Oriente”, che è una conseguenza delle politiche di esecuzione, repressione, discriminazione, corruzione, impoverimento e disperazione della Repubblica Islamica.

Queste politiche hanno provocato un profondo risentimento pubblico in Iran, spingendo la società iraniana verso una posizione di radicale opposizione e rifiuto nei confronti dell’attuale regime.

La gioia del popolo iraniano per l’indebolimento del regime non significa che riponga tutte le sue speranze nell’esito della guerra. Questa è una guerra di potere e di interessi contrastanti, non una guerra di liberazione per popoli e nazioni. È scoppiata a causa delle politiche espansionistiche e guerrafondaie della Repubblica Islamica, che non hanno mostrato alcun riguardo per le sofferenze del popolo iraniano.

Il popolo iraniano non dovrebbe essere costretto a scegliere tra la guerra e l’accettazione di un regime dittatoriale. Il Partito per la vita libera del Kurdistan (PJAK), che si oppone all’imposizione della guerra al popolo iraniano, sottolinea il principio della lotta democratica. Sarà la lotta democratica del popolo e l’unica rivoluzione “Jin, Jiyan, Azadi” (Donna, Vita, Libertà) a portare la libertà all’Iran. Per raggiungere gli obiettivi della nostra rivoluzione democratica sono senza dubbio necessarie unità e collaborazione tra coloro che cercano la libertà, le forze democratiche, i combattenti nazionali, le donne e i movimenti identitari.

In questa fase critica e decisiva, consideriamo la cooperazione dei partiti curdi e la transizione dal governo di partito all’autogoverno popolare in Kurdistan un dovere storico. Invitiamo tutte le forze, i partiti e le organizzazioni della società civile, con le donne iraniane in prima linea, a lanciare una nuova fase della rivoluzione “Jin, Jiyan, Azadi”. Dichiariamo la nostra disponibilità a contribuire all’avvio di tale processo. Crediamo che la transizione verso una Repubblica Democratica dell’Iran richieda un cambiamento di prospettiva e l’abbandono della ricerca del potere, del nazionalismo, del patriarcato e del centralismo.

Affermiamo il nostro dovere di difendere il nostro popolo e gli altri popoli dell’Iran da qualsiasi forma di repressione o minaccia di massacro. Adempiremo a questo dovere nel quadro della legittima difesa dei nostri diritti e della nostra esistenza.

Invitiamo tutto il popolo iraniano, in particolare quello del Kurdistan, a organizzarsi all’interno di strutture democratiche e popolari. Attraverso la completa solidarietà, possono minimizzare l’impatto distruttivo della guerra gli uni sugli altri. Passi vitali verso la costruzione di una società democratica e autogestita includono la creazione di gruppi di sostegno per le vittime di guerra, l’istituzione di comitati di soccorso locali e di comitati di cooperazione finanziaria, e la prevenzione dell’infiltrazione di mercenari statali tra la popolazione. A questo proposito, invitiamo tutti i patrioti, i sostenitori della libertà e i membri del nostro partito a unirsi a noi.