L’Amministrazione autonoma della Siria settentrionale e orientale dichiara la mobilitazione
L’Amministrazione autonoma della Siria settentrionale e orientale ha dichiarato la mobilitazione generale contro gli attacchi dello Stato turco occupante e dei mercenari da esso sostenuti. L’Amministrazione autonoma della Siria settentrionale e orientale (AANES) ha rilasciato una dichiarazione stampa a Raqqa in merito ai crescenti attacchi ad Afrin, Shehba, Aleppo e nei dintorni. La dichiarazione letta dalla Co-presidenza dell’Amministrazione autonoma comprende quanto segue:
“Prima di tutto condanniamo fermamente l’attacco al territorio siriano da parte dello Stato turco e dei mercenari da esso sostenuti, e rendiamo omaggio alla storica resistenza del nostro popolo ad Aleppo e Shehba.
Questa aggressione è la continuazione del piano che lo Stato turco non è riuscito a realizzare attraverso l’ISIS, il cui scopo era quello di invadere la Siria e realizzare i confini di “Misak-ı Milli” (il cosiddetto “Patto Nazionale” si riferisce a una dichiarazione politica fatta dai leader dell’Impero Ottomano nel 1920 durante la prima guerra mondiale).
Il giuramento definiva i confini territoriali, comprese le aree di insediamento curde negli attuali Iraq e Siria, e i principi di base per la futura politica della Turchia. Oggi i nazionalisti turchi fanno spesso riferimento al “Patto nazionale” per formulare le loro aspirazioni per l’espansione territoriale della Turchia. Questa aggressione mira a occupare e dividere la Siria e trasformarla in un centro del terrorismo internazionale.
Gli attacchi iniziati ad Aleppo e Hama minacciano non solo una certa regione, ma l’intera Siria. Pertanto invitiamo tutte le componenti dei nostri popoli nella Siria settentrionale e orientale a comprendere che l’obiettivo di questo attacco è distruggere le speranze dei popoli siriani di vivere in libertà e dignità, colpire il progetto dell’Amministrazione autonoma democratica e cercare di annettere nuove regioni al territorio della Turchia.
Come popoli arabo, curdi, siro-assiri e turcomanni, dobbiamo restare uniti contro questa aggressione. Invitiamo i nostri giovani e le nostre giovani donne a unirsi attorno alle Forze democratiche siriane.
In questo contesto dichiariamo la mobilitazione generale e invitiamo il nostro popolo a essere sempre in allerta. Inoltre tutte le nostre istituzioni devono essere al lavoro in stato di massima allerta e ciascuna di esse deve essere preparata alle sfide poste da questo attacco, lavorando come un ufficio di crisi.
Facciamo anche appello alla comunità internazionale: fermate questa aggressione! Altrimenti questa sarà una nuova forma di terrorismo dell’ISIS che porterà a gravi disastri umanitari, rappresenterà una minaccia per la Siria e avrà gravi conseguenze regionali e globali”.