Turchia bombarda civili curdi. Sabato 12 manifestazione a Roma e Milano
Rifondazione Comunista condanna i bombardamenti di civili da parte dell’aviazione turca in Kurdistan che ieri sera hanno colpito diverse aree dell’Iraq settentrionale e della Siria. Si tratta di una risposta alla sconfitta da parte delle forze curde dei tagliagole dell’Isis e di altre formazioni jihadiste al servizio dei turchi che hanno attaccato nei giorni scorsi il Rojava. La realtà è che l’integralismo islamico continua a essere usato da paesi NATO contro il popolo curdo e per destabilizzare il Medio oriente. Denunciamo la complicità della NATO e dell’Unione Europea che, come ha detto Draghi, si servono del dittatore Erdogan per tenere lontani dai propri confini i profughi dalle guerre e destabilizzazioni occidentali.
Chiediamo che il governo italiano assuma una posizione per l’immediata cessazione di questi interventi militari terroristici e illegali e che chieda una presa di posizione netta del Consiglio d’Europa.
Invitiamo a partecipare alle manifestazioni che si terranno sabato 12 febbraio a Roma e Milano nell’ambito della giornata internazionale per la liberazione di Abdhullah Ocalan, la cancellazione del PKK dall’elenco delle organizzazioni terroristiche dell’UE, la liberazione dei prigionieri politici in Turchia, il ritiro dell’esercito turco e la fine dei bombardamenti in Siria e Iraq.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Segue traduzione del comunicato che ci è arrivato stamattina dal Congresso nazionale curdo:
Fermare il genocidio aereo della Turchia contro i curdi
Il 1° febbraio alle 22 l’aviazione turca ha effettuato una sistematica campagna di bombardamenti contro aree civili in tutto il Kurdistan. Queste aree includono il campo profughi di Mexmûr (Maxmur), Geliyê Kersê, Barê e Çil Mêra vicino a ?engal (Sinjar) nel Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale); così come il villaggio di Teqil Beqil vicino a Dêrik nel Rojava (Siria settentrionale).
Questo crimine di guerra coordinato è avvenuto pochi giorni dopo che il regime di Erdo?an in Turchia ha tentato di salvare migliaia di combattenti dell’ISIS dalla prigione di Sina’a nella città di Hesekê (Hasakah). Fortunatamente, grazie al coraggio e all’eroismo delle Forze democratiche siriane (SDF), questa evasione è stata sconfitta.
L’ultima sconfitta rispecchia l’eroica vittoria contro l’ISIS nella città di Kobanê sette anni fa e ricorda al mondo che la speranza della Turchia di utilizzare l’ISIS e simili mercenari per procura contro l’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell’Est (AANES) non è finita.
Il regime di Erdo?an vuole anche distrarre dai suoi fallimenti interni rilanciando la sua crociata contro Rojava/AANES e occupare tutte le restanti aree all’interno della Siria dove vivono liberi non solo i curdi, ma anche i loro alleati arabi, armeni, assiri, turkmeni e circassi. Desiderano diffondere l’oscurantismo e la disperazione di Efrîn, Serê Kaniyê e Girê Spî occupate sul resto della Siria nord-orientale.
Per fortuna, il Movimento di Liberazione Curdo è più forte che mai e la Turchia non può infrangere la nostra volontà di autodeterminazione, democrazia, uguaglianza delle donne e vita ecologica. Quello che è scoraggiante, tuttavia, è il silenzio e la complicità delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea, della NATO e del Consiglio d’Europa, i quali sono tutti consapevoli di questo assalto del terrorismo di stato turco.
L’Occidente ha detto “Mai più” in merito al genocidio, ma alla Turchia è continuamente consentito di perseguire la sua barbarie genocida contro milioni di curdi in tutto il Kurdistan. Chiediamo quindi che questi organismi internazionali di cui sopra fermino i massacri aerei di Erdo?an attraverso tutti i mezzi diplomatici disponibili e applichino sanzioni economiche contro il suo regime, se necessario. Dovrebbe anche essere portato davanti alla Corte penale internazionale per rispondere della sua litania di crimini contro l’umanità.
Inoltre, chiediamo il riconoscimento legale dell’AANES e degli yazidi a ?engal, in modo che possano garantire pienamente la propria sicurezza dagli attacchi turchi.
Consiglio esecutivo del Congresso Nazionale Curdo (KNK)