Comunicato a conclusione dell’iniziativa-SOS Rosarno per il Rojava
Siamo particolarmente grati a SOS Rosarno che per il quarto anno consecutivo ci ha consentivo di riaprire il ponte della solidarietà fra la Calabria e il Rojava.
La cooperativa Mani e Terra e tutti i suoi lavoratori, con la loro solidarietà attiva, ci hanno consentito di distribuire più di un quintale di arance che sono andate a ruba nelle giornate del 12,13 gennaio e 14 gennaio.
L’iniziativa ha avuto molto successo anche grazie alla collaborazione delle realtà come “Aurelio in comune” e “Dario Simonetti” che hanno curato la distribuzione a Roma Nord e dell’Anpi di Guidonia e Collettivo “Apache” che hanno curato la distribuzione a Guidonia- Sant’Angelo Romano e Tivoli, palestra popolare Baccelli e singole persone.
Il ricavato è stato destinato all’ospedale di Tell Temr nella Siria del Nord-Rojava, la struttura è stata inaugurata il 4 aprile 2018, alcuni reparti sono operativi come la sala operatoria, un reparto di emergenza e un laboratorio di analisi. Inoltre è dotato di 20 posti letto. L’ospedale è stato dedicato alla compagna argentina Alina Sanchez, uccisa durante gli attacchi turchi ad Afrin. Una dottoressa che ha lavorato con Heyva Sor a Kurd ed a cui piaceva questo progetto perché supportato direttamente dal popolo italiano senza intervento di Ong, Onu ecc. L’ospedale fornisce terapie chirurgiche, pediatriche, ginecologiche, trattamento di malattie infettive e reparto di terapia intensiva, insieme ad ambulanze che colleghino tutta la regione, per assicurare che la popolazione e gli sfollati interni nel nord della Siria ottengano assistenza sanitaria di base e di secondo livello. I costi sono elevati, ha bisogno di supporto per riuscire nell’impresa, per poter aprire altri reparti, comprare attrezzature, pagare il personale.
La Turchia ha recentemente dichiarato di voler disporre di una “zona cuscinetto” di 32 kilometri all’interno della Siria e ricordando che Kobane si trova a 3 kilometri dalla frontiera turca, non possiamo che temere nuovi massacri indiscriminati, nuovi campi profughi, diffusione di malattie, ecc.
MezzaLuna Rossa Curda non può che agire sugli effetti di queste politiche di guerra scellerate che le istituzioni europee fingono di non vedere. Invitiamo quindi, l’Europa dei cittadini a esprimersi pubblicamente, a vigilare ed intervenire perché quello che succede in Siria del Norda e che non si ripeta mai più e supportare il Rojava con ancora più determinazione.