Bombe turche sui profughi curdi di Makhmur: uccise quattro donne
La più giovane aveva 14 anni, la più anziana 73: sono le quattro donne uccise giovedì da un bombardamento turco sul campo profughi «Martire Rustum» di Makhmur, Kurdistan iracheno.
Ieri si sono svolti i funerali: in migliaia hanno accompagnato i corpi di Eylem Muhammed Emer, 23 anni, Asya Ali Muhammed, 73, sua figlia Narinc Ferhan Qasim, 26 e la nipote Evin Kawa Mahmud, di soli 14 anni. Poi hanno marciato verso l’ufficio Onu come forma di protesta. Alle esequie erano presenti anche rappresentanti di partiti curdi e iracheni, tra cui il Puk e il Partito comunista iracheno.
I caccia turchi hanno centrato le baracche del campo e non è la prima volta: è target di Ankara da tre decenni, da quando è nato con l’arrivo di migliaia di curdi turchi vicini al Pkk espulsi dal governo durante la distruzione dei villaggi curdi a sud-est, negli anni Novanta.
Nelle stesse ore di giovedì l’aviazione turca ha colpito anche la yazida Sinjar, secondo quanto denunciato dalle unità di autodifesa curde e yazide.
Il Manifesto