Muslim: non ci sono ancora trattative con il governo siriano
I colloqui con Damasco sarebbero importanti per la comunicazione, ma non ci sarebbero ancora trattative dirette, così Muslim.Salih Muslim, portavoce del comitato diplomatico del Movimento per una Società Democratica (TEV-DEM), in occasione di una conferenza stampa a Qamişlo nel nord della Siria, si è espresso sugli ultimi sviluppi militari e politici in Siria.
Muslim ha detto che la Siria si trova ancora in una rivoluzione sfidante, che è già stata trasformata più volte in uno scontro di potere. Anche interventi diretti di forze esterne sarebbero responsabili per la situazione attuale nel Paese.
Sulla situazione a Efrîn sotto occupazione, Muslim ha detto: „Efrîn è ancora sotto occupazione da parte della Turchia e dei suoi alleati jihadisti. Le truppe di occupazione continuano nella loro aspirazione di modificare la struttura demografica della regione. Migliaia di evacuati da Damasco, Homs e Daraa sono già stati sistemati nella case di persone scacciate da Efrîn. Anche gli attacchi contro le persone e la natura continuano senza sosta“.
Dall’altra parte continuerebbe anche la resistenza della popolazione scacciata da Efrîn che in altre regioni del cantone attende il ritorno nelle sue terre natie, così Muslim.
Giovedì scorso come braccio politico delle Forze Siriane Democratiche (FSD), una delegazione del Consiglio Democratico della Siria (MSD) per la prima volta aveva fatto una visita ufficiale da Damasco. Nella delegazione era presente anche Ilham Ahmed, Presidente della Commissione Esecutiva del consiglio fondato nel nord della Siria, che la settimana scorsa nel suo terzo congresso a Tabqa ha deciso un migliore coordinamento tra le zone liberate da „Stato Islamico“ nel nord e nell’est della Siria.
Sul colloquio con il governo siriano Muslim ha detto: „Obiettivo dell’incontro era creare una base per un dialogo ampio per la soluzione della crisi siriana. I colloqui con Damasco sono importanti per la comunicazione tra le due parti. Trattative dirette o una riconciliazione formale tuttavia non ci sono ancora”, così Muslim.
Sia il MSD che rappresentanti della Siria del nord sarebbero pronti per qualsiasi dialogo sensato che va a favore della popolazione siriana e della Siria del nord, ha aggiunto Muslim. „Nel caso si arrivi a negoziati con il regime, abbiamo però delle condizioni. Il nostro popolo ha fatto grandi sacrifici per combattere il terrorismo nella regione e costruire amministrazioni autonome. La popolazione ormai si governa da sé e lo farà anche in futuro. Da questa condizione non ci discosteremo in nessun momento “.
In conclusione Muslim ha condannato il massacro di Suwaida e ha espresso il suo cordoglio ai parenti delle vittime. In una serie di attentati suicidi del cosiddetto Stato Islamico (IS) nella città nel sud della Siria, la settimana scorsa hanno perso la vita oltre 200 persone. Molte altre sono rimaste ferite.
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Prima visita del Consiglio Democratico della Siria a Damasco
Su invito del governo Assad per la prima volta una delegazione del Consiglio Democratico della Siria (MSD) visita la capitale siriana Damasco. Come braccio politico delle Forze Siriane Democratiche (FSD) una delegazione del Consiglio Democratico della Siria (MSD) tiene per la prima volta una visita ufficiale a Damasco. Della delegazione fanno parte tra gli altri Ilham Ahmed, la Presidente della Commissione Esecutiva del Consiglio fondato nel nord della Siria, che la scorsa settimana nel suo terzo congresso a Tabqa ha deciso un coordinamento particolare delle zone liberate da „Stato Islamico“ nella Siria settentrionale e orientale.
Come riferisce l’agenzia ANHA con sede in Siria del nord, la visita a Damasco si svolge su invito del governo siriano. A AFP il neo-eletto co-Presidente del MSD, Riyad Derar, ha dichiarato che attualmente si tratta di elaborare una soluzione per la Siria del nord e di sperare in risultati positivi attraverso i colloqui a Damasco. Non ci sarebbero state condizioni preliminari.Sui contenuti dei colloqui a Damasco non ci sono ancora informazioni. Il Presidente siriano Assad in una dichiarazione il 31 maggio aveva rivolto un appello al dialogo alle forze che controllano il nord del Paese.
FSD e MSD
Le FSD controllano un quarto del territorio statale siriano, altre fonti parlano addirittura di un terzo del Paese. Quindi la regione determina la zona più grande del Paese che non viene controllata dal governo di Assad. Le YPG sono la forza maggiore all’interno delle FSD. La fondazione di un proprio Stato viene rifiutata dalle FSD. Il Consiglio Democratico della Siria MSD, in conformità con la struttura multietnica della popolazione della regione, è composto da curdi, arabi, assiri e turkmeni e persegue una Siria democratica.