PKK: il settimo anno vedrà la fine dell’occupazione e l’intensificarsi della rivoluzione sociale e culturale
Il Comitato Esecutivo del PKK ha affermato, in un comunicato per il sesto anniversario della rivoluzione del 19 luglio, che lo spirito di fratellanza e di unità tra i popoli si rafforzerà nonostante tutti gli attacchi contro l’area, sottolineando che il settimo anno della rivoluzione sarà quello della fine dell’occupazione e del compimento della rivoluzione sociale e culturale.
Il PKK ha sottolineato che lo stesso desiderio di vivere una vita libera e dignitosa dimostrato dagli attivisti del movimento il 14 luglio del 1982, quando iniziarono uno sciopero della fame fino alla morte contro il fascismo turco, è stato nuovamente accolto dal popolo nella rivoluzione curda del 2012.
Nel proprio comunicato, il partito ha celebrato l’”anniversario della storica rivoluzione”, il leader del popolo curdo Abdullah Ocalan, il popolo e le forze del Rojava e di tutta l’umanità, nonché i martiri della resistenza di Kobane ed Afrin, ricordando tutti coloro i quali sono caduti per la libertà e la democrazia.
Il partito ha affermato nel comunicato che la rivoluzione culturale e sociale del popolo del Rojava si intensificherà nel settimo anno e le unità di protezione si rafforzeranno, sottolineando che la lotta politica si consoliderà sulla base della costruzione di una Siria democratica.
“La Rivoluzione del 19 luglio divampò come parte delle rivoluzioni curde e di quella siriana e fu organizzata secondo i principi della modernità democratica del leader Ocalan, per avviare una fase verso un futuro Kurdistan libero e una Siria democratica in un Medio Oriente democratico”, afferma il comunicato. “I popoli di quest’area hanno convissuto nella fratellanza e nell’unità, hanno sconfitto i mercenari di Daesh, al-Qaeda e gli occupanti turchi fino a Jarablus, al-Bab ed Afrin, divenendo l’unica forza in grado di conservare l’unità democratica della Siria.”
Il PKK ha ribadito nel proprio comunicato che la rivoluzione del 19 luglio non è stata unicamente una rivoluzione democratica finalizzata alla libertà [in generale], ma in particolare è stata anche la rivoluzione della libertà delle donne: la rivoluzione è stata condotta ideologicamente dalle donne, per rappresentare una speranza storica per l’emancipazione femminile in tutte le parti del mondo.
“Negli scorsi sei anni, il nostro popolo in Rojava ha resistito con atteggiamento fermo contro tutte le forme di occupazione straniera e, nonostante il fatto che abbia visto migliaia cadere martiri, ha continuato la propria lotta eroica per diventare un esempio storico per l’umanità intera. L’eroica resistenza curda mostrata dalle avanguardie delle Unità di Protezione delle Donne è diventata una fonte di coraggio per tutte le donne e ha lasciato un segno su tutta l’umanità.”
“Le forze rivoluzionarie e democratiche in Turchia sono state le forze più importanti a recarsi nel Rojava e a partecipare, insieme con il popolo del Rojava, alla resistenza contro i fascisti e i mercenari stranieri e contro l’intervento dei regimi capitalisti e degli occupanti, per raggiungere la libertà e attuare il socialismo; con questo spirito, un gruppo di giovani rivoluzionari turchi si stava recando a Kobane in occasione del terzo anniversario della rivoluzione, il 20 luglio 2015, ma fu colpito da un attentato suicida a Pirsûs [Suruc, ndt] organizzato dall’intelligence turca d’accordo con Daesh: noi oggi condanniamo con forza quel massacro e ricordiamo i martiri.”
Il Comitato ha espresso la propria fiducia che il settimo anno della storica rivoluzione della libertà sarà quello in cui il popolo del Rojava e il popolo siriano lotteranno per creare una Siria democratica e un Kurdistan libero, aprendo la strada alla rivoluzione democratica del Medio Oriente. “La lotta contro lo stato fascista turco nel Rojava e in tutto il territorio siriano si intensificherà per porre fine alla sua occupazione della Siria, specialmente Afrin”, ha affermato, aggiungendo che “la rivoluzione sociale e culturale guidata dalle donne e dalla gioventù si organizzerà per costruire una nazione democratica.”
Al termine del comunicato, il Comitato Esecutivo del PKK ha reso omaggio alla Rivoluzione del 19 luglio nel suo anniversario augurando al popolo del Kurdistan Rojava e a quello siriano la vittoria totale nella propria lotta per la libertà, la democrazia e la fratellanza.