Risultato delle elezioni in Turchia?
Ancora una volta, le elezioni legislative e presidenziali si sono svolte in un clima di tensione e insicurezza.
Inoltre in un contesto di Stato d’urgenza, rinnovato in permanenza dopo il colpo di stato mancato del 15 luglio 2016, data alla quale il governo si era affrettato ad estendere il suo controllo nelle diverse città del paese accaparrandosi il sistema giudiziario e gli ordini di giurisdizione che ne derivano (amministrativi, giudiziari e militari). Questa pratica ha inoltre permesso al regime al potere di procedere agli arresti di massa di centinaia di sindaci legittimamente eletti nella regione del Kurdistan e di sostituirli con degli amministratori designati dallo Stato centrale. I dirigenti e membri del nostro partito sono stati ancora una volta colpiti duramente durante questa campagna, con più di 9000 arresti e 3 omicidi di nostri sostenitori a Suruç.
Del resto, l’acquisizione di uno degli ultimi grandi gruppi mediatici, Dogan Haber, da parte di una delle persone vicine al presidente (o é un familiare/ parente? verifica ) ha permesso a quest’ultimo di completare il suo controllo sui media in Turchia. E’ dunque in un contesto di affanno della stampa indipendente che si é svolta la globalità della campagna elettorale che ha preceduto queste elezioni anticipate (accorciate bruscamente di 18 mesi).
Nonostante tali condizioni di squilibrio, abbiamo di nuovo oltrepassato la soglia obbligatoria del 10% per entrare al Parlamento e abbiamo anche ottenuto più voti rispetto alle elezioni precedenti, con di conseguenza il passaggio da 59 a 68 del numero dei nostri deputati. Il nostro candidato alla presidenza Selahattin Demirtas che ha potuto fare solamente una campagna molto limitata dalla prigione di Edirne, ha ottenuto 8,4% dei voti.
L’AKP, alleandosi con l’estrema destra che non ha designato dei candidati alla presidenza per sostenere l’AKP, e avendo fatto ricorso massicciamente alle frodi elettorali, ha largamente vinto le elezioni presidenziali col 52% dei voti (conserverà dunque il suo statuto di presidente alla turca) ma non ha potuto conquistare la maggioranza qualificata tanto ambita che avrebbe reso possibile un cambiamento della costituzione al fine di allargare le sue competenze. L’AKP (42% alle legislative) dunque non ha raggiunto i suoi obiettivi e dipenderà dall’estrema destra (MHP 11,1%) per ottenere la maggioranza semplice al parlamento. Per quanto riguarda il CHP, ha ottenuto il 22% dei voti alle legislative mentre Ince ha ottenuto il 30,6% dei voti.
Il Parlamento Europeo ha deciso di sospendere quest’anno l’invio di delegazioni di osservatori in Turchia, l’OCSE da parte sua ha dichiarato di non avere inviato delle delegazioni nelle zone di confine per una questione di sicurezza. Tuttavia, la nuova legge votata in extremis dall’Alto Consiglio Elettorale che autorizzava lo spostamento arbitrario dei seggi situati in certe regioni curde (i residenti di alcuni villaggi hanno dovuto percorrere molti km senza auto per andare a votare), rinforzava la necessità di effettuare un monitoraggio in queste regioni.
La maggior parte delle delegazioni indipendenti composte da rappresentanti di partiti politici ed eletti associativi che si sono recati in queste regioni sono stati arrestati e posti in custodia della polizia fino alla fine dello scrutinio per impedire loro di compiere il loro ruolo di osservatori contro le frodi elettorali su vasta scala. La situazione di sconforto nella quale il paese é caduto da molto anni e il deterioramento allarmante dei diversi principi fondamentali ci riserva un avvenire incerto ma questo non ci scoraggia minimamente. Al contrario, questo ci incoraggia a continuare la nostra lotta per la democrazia nei mesi e negli anni a venire, non importa quali nuovi ostacoli siano già in corso per ostruire la nostra strada.
Eyyup Doru, rappresentante del HDP in Europa