DOSSIER: Non toglieregli il loro sorrisopieno di speranza BOICOTTATE IL TURISMO IN TURCHIA

Dossier Informativo sul boicottaggio del Turismo in Turchia Scarica in PDF Dossier Boiccottaggio Turismo in Turchia 2018

Pensate a una vacanza in TURCHIA? Per piacere ripensateci!

Perché potreste considerare di visitare la Turchia
La Turchia è nota per pacchetti vacanza economici e per il bel tempo e siti storici vecchi di migliaia di anni.

Perché dovreste evitare di visitare la Turchia
La Turchia è diventata sempre più autocratica con il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan che consolida la sua stretta sul potere a seguito di un referendum di dubbia legittimità sui poteri presidenziali nel 2017.

Erdogan ha eseguito purghe nelle file del governo del Paese, nella magistratura e nell’esercito e la Turchia è diventato il primo Paese al mondo per numero di giornalisti in carcere. Il regime autoritario di Erdogan strumentalizza l’Islam per il suo potere e ha messo enormi pressioni sulle donne e sulle minoranze etniche e religiose come aleviti e ezidi e l’antisemitismo e la retorica anti-cristiana sono mainstream. Visitatori stranieri potranno non sentirsi accolti a braccia aperte o almeno vedranno immediatamente un cambiamento nell’atteggiamento se mettono in discussione le azioni di Erdogan e della Turchia – farlo può significare rischiare un fermo o l’espulsione, o anche un periodo in carcere.

Se non volete godervi la vacanza accanto a alcuni dei gruppi jihadisti più noti al mondo, dovreste evitare la Turchia

La Turchia ora è centro di coordinamento per gruppi islamisti radicali nel Medio Oriente. Per anni la Turchia ha agito come corridoio per foreign fighters e rifornimenti per Stato Islamico (ISIS) e molti altri gruppi jihadisti in Siria e in Iraq. La Turchia ospita vari gruppi jihadisti all’interno dei suoi confini e questi gruppi mantengono una presenza nelle città in tutta la Turchia. L’esercito turco sta lavorando apertamente e direttamente accanto a gruppi jihadisti in Siria per combattere le Forze Siriane Democratiche (FSD), un alleato chiave per la coalizione globale contro ISIS.

I soldi che spendete come turisti saranno usati per finanziare sforzi per terrorizzare gli avversari più impegnati di ISIS
La Turchia ha rinnovato la sua campagna militare e politica di negazione e oppressione nei confronti dei curdi. In aggiunta all’aver messo in carcere migliaia di curdi e curde giornalisti, sindaci, insegnanti, artisti e attiviste per i diritti delle donne, la Turchia ha sprigionato la piena Potenza del suo esercito su aree della minoranza curda comprese Nusaybin, Cizre, e il distretto storico Sur di Diyarbakir, mostrando di non avere rispetto per la vita. Secondo l’ONU è possibile che fino a 1 milione di civili siano sfollati nella guerra assassina dello Stato contro i curdi in Turchia. Oltre a prendere di mira in curdi all’interno della Turchia, l’esercito turco attacca regolarmente anche le aree curde in Iraq e in Siria – puntando a distruggere proprio quella popolazione che costituisce i più forti avversari di ISIS che hanno resistito con coraggio e sconfitto ISIS per anni. La resistenza del popolo curdo ha significativamente indebolito ISIS che minaccia il Medio Oriente e l’Europa, con molto disappunto da parte della Turchia.

Il budget per la Guerra per il 2018 aumentato del 41%

Il governo dell’AKP ha approvato il 41% di aumento del budget per la difesa per il periodo di un solo anno, fissando il budget per la difesa e la sicurezza per il 2018 a 92.7 miliardi di Lire turche. Questo budget rappresenta chiaramente il desiderio di perpetuare i conflitti esistenti e iniziarne di nuovi nel prossimo anno.

Erdogan ha bisogno di più soldi per la sua guerra
È ovvio che il ricavato del turismo è necessario come componente principale del finanziamento per l’aumento del budget militare e paramilitare (p.es. ISIS, al-Qaeda, e altri gruppi jihadisti).Il turismo è una delle maggiori fonti di entrate per la Turchia dato che la Turchia attualmente occupa il sesto posto al mondo come destinazione turistica, attirando oltre 30 milioni di turisti all’anno. Le attuali entrate della Turchia derivanti dal turismo sono state stimate in oltre 25 miliardi di dollari lo scorso anno e, secondo il piano di Erdogan, si prevede di aumentare a 86 miliardi di dollari. Soldi spesi in vacanza in Turchia verranno messi nel budget per la difesa, trasformati in missili, gas lacrimogeni, carri armati e cecchini.

I vostri soldi che spendete come turisti non saranno usati per costruire una Turchia migliore, saranno usati per finanziare la macchina da guerra della Turchia e aiutare gli alleati jihadisti della Turchia – saranno usati per alimentare la fiamma della guerra in Medio Oriente e rendere ancora peggiore la crisi dei profughi.

Turchia sta conducendo aggressivamente una campagna militare per destabilizzare la Siria e rafforzare gruppi jihadisti, i cui obiettivi non si limitano al Medio Oriente. I recenti attacchi della Turchia e l’invasione contro Afrin, cantone della Federazione Democratica Siria del Nord, parte dello Stato sovrano della Siria, sono un’aggressione che viola legalità internazionale.

I vostri soldi duramente guadagnati non devono contribuire alla strategia di Erdogan di pulizia etnica contro bambini, donne, uomini! Non passate le vostre vacanze in Turchia!

Piattaforma Internazionale di Solidarietà e Piattaforma per Afrin

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Perché boicottare il turismo in Turchia

Nel corso degli anni ci sono state molte campagne mirate a boicottare il turismo in questo o quel Paese. L’appello ai vacanzieri a pensare due volte quando si tratta di scegliere dove passare le ferie è più urgente che mai e la Turchia è certamente una delle peggiori destinazioni per quanto riguarda il turismo “etico”. Nel 2017 secondo dati forniti dall’Istituto Statistico Turco, le spese per turismo sono state di 5,137 milioni di dollari, rispetto a 5,019 milioni di dollari nel 2016. Solo nello scorso anno, le agenzie turistiche hanno contato entrate per 28 miliardi di dollari e successivamente il budget militare della Turchia è stato aumentato a 11.5 miliardi di dollari nel 2017. Le prenotazioni per quest’anno sono già aumentate del 50%, e simultaneamente le spese militari sono state aumentate in corrispondenza. Per dirlo senza giri di parole: più turisti si godono le spiagge della Turchia, più curdi moriranno.

L’esercito e il governo turco stanno conducendo una sporca guerra contro i curdi e i gruppi dell’opposizione

Prima di scegliere la Turchia come loro destinazione, i vacanzieri dovrebbero valutare alcuni fatti se sono interessati a costruire un mondo migliore mettendo l’umanità al primo posto.
Lo Stato turco sta conducendo una guerra contro un terzo della sua popolazione, ovvero i curdi. Migliaia di curde e curdi sono stati costretti a lasciare le loro case, scacciati con la forza negli anni ‘90 (quando la guerra ha raggiunto il suo apice) quando l’esercito ha bruciato oltre 4,000 dei loro villaggi.

Negli anni 2000 la guerra ha raggiunto un livello nuovo: dopo aver respinto tutte le proposte e gli inviti per trovare una soluzione politica negoziata fatte dal movimento di liberazione curdo, lo Stato turco ha lanciato un attacco a tutto campo. Nei suoi sforzi frenetici per abolire qualsiasi tipo di opposizione e dissenso, lo Stato turco e l’AKP al governo (Partito per la Giustizia e lo Sviluppo) guidato dal Presidente Recep Tayyip Erdogan hanno finito per incarcerare e mettere sotto processo decine di migliaia di persone. Questo ha significato che la politica ora portata avanti dallo Stato turco è una politica di “soppressione totale”, o genocidio. Non solo curdi: che si tratti di sindacalisti, accademici, giornalisti, scrittori, cantanti, politici, organizzazioni della società civile, nessuno scappa alla macchina di annientamento dell’ AKP.

Ma c’è di più di questo genocidio che viene portato avanti dal partito AKP e dal suo leader Erdogan. Se i curdi devono essere sterminati, la loro esistenza negata, allora ogni traccia di identità curda deve essere cancellata. Per questo la cultura e la storia diventano bersagli di questa macchina da guerra.

Luoghi che potreste voler visitare ma dove non potrete andare.
La Turchia è diventata un “porto sicuro” per jihadisti.

Non c’è dubbio che passare le vacanze in Turchia comporta dei seri rischi. La guerra condotta dall’esercito e dal governo della Turchia in tre parti del Kurdistan (turco, iracheno e siriano) è sotto gli occhi di tutti, motivo per cui le organizzazioni curde hanno fatto appello ai turisti perché non scelgano la Turchia come destinazione per le loro vacanze.
La presenza di membri di Stato Islamico (come provato dal quotidiano inglese The Guardian) in resort turistici, chiaramente trasforma anche luoghi di vacanza “protetti” in posti non così sicuri. La Turchia p diventata un “porto sicuro” per jihadisti e le loro famiglie e il fatto che membri di Stato Islamico e le loro famiglie si possono trovare in centri turistici, mette a rischio i turisti occidentali. È da notare anche che abusi da parte della polizia (che possono essere molto brutti) sono qualcosa di molto comune e colpisce turisti in aree come le città e i siti storici curdi.
Non è una coincidenza che nel 2016 il vecchio borgo di Sur, uno degli antichi siti storici di quella che è considerate la capitale del Kurdistan del nord, Amed (Diyarbakir), è stato assediato da forze di “sicurezza” e alla fine distrutto.

Sur: cancellare la storia e esperienze di co-esistenza

A Sur la popolazione vive da 7mila anni. Dal 2007, Sur si è fortemente organizzato sia socialmente che politicamente con diverse strutture costruire per dare maggiore democrazia e emancipazione delle donne. Quando l’AKP ha lanciato la sua guerra unilaterale contro il popolo curdo nel 2015, ha iniziato a attaccare Sur e a commettere crimini contro l’umanità.
Migliaia di case sono state distrutte e migliaia di persone sono state costrette a fuggire. Ricordando la guerra civile degli anni ‘90, questi crimini sono stati documentati nel rapporto del febbraio 2017 del Comitato per I Diritti Umani dell’ONU. Lo scorso maggio a Parigi, il Tribunale Internazionale dei Popoli ha ascoltato da testimoni come Sur è stata bombardata e distrutta dallo Stato turco, come persone sono state bruciate vive e come non è stato possibile salvare centinaia di persone perché la polizia e le forze di sicurezza non lasciavano che I feriti venissero raggiunti e soccorsi.

Hasankeyf: 12mila anni di storia sott’acqua
Hasankeyf è una città di Batman vecchia di 12mila anni che verrà allagata dalla diga di Ilısu. Nel nome del “progresso” come è avvenuto con un altro gioiello storico, Zeugma, Hasankeyf presto non esisterà più.

Il sito ha una storia unica, strettamente legata con il fiume Eufrate, e in larga misura è perfino più ricca di Efeso, Troia e della Cappadocia. Inoltre, Hasankeyf risponde a 9 dei 10 criteri UNESCO. Ma l’UNESCO non ha detto niente contro la distruzione dell’importante sito storico.

Il progetto della diga di Ilisu significa che 80,000 persone lasceranno le loro case distrutte e saranno costrette a stabilirsi in un’altra area in case costruite da TOKI (Ente Governativo per l’Edilizia Abitativa). Il governo dell’AKP considera Ilisu solo come uno strumento strategico per la crescita economica nel settore edilizio.

Città sotto assedio
Tra il 16 agosto 2015 e il 5 febbraio 2016 ci sono stati 58 coprifuoco confermati ufficialmente, a tempo indeterminate e per tutta la giornata in almeno 19 distretti di 7 città nel sudest della Turchia. Queste città sono le seguenti; Diyarbakır (32 volte), Şırnak (7 volte) ve Mardin (11 volte), Hakkâri (4 volte), Muş (1 volta), Elazığ (1 volta) e Batman (2 volte).
Si stima che secondo il censimento della popolazione del 2014, almeno 1 milione e 377 mila persone sono state colpite da questi coprifuoco e che diritti fondamentali di queste persone, come il diritto alla vita e alla salute, sono stati apertamente violati.

Secondo dati della Fondazione per i Diritti Umani della Turchia (HRFT), dal 16 agosto 2015 (che è la data del primo coprifuoco dichiarato) fino al 5 febbraio 2016 almeno 224 civili (42 bambini, 31 donne, 30 persone con età superiore ai 60 anni) hanno perso la vita in regioni e in periodi in cui erano ufficialmente dichiarati dei coprifuoco.

Espandere la zona di guerra
Non contenti della repressione all’interno della Turchia, l’AKP e Erdogan hanno costantemente cercato di distruggere ogni conquista fatta dai curdi in altre parti del Kurdistan, in particolare nel Kurdistan del sud (Kurdistan iracheno) e nel Kurdistan occidentale (Rojava).

Inoltre per distruggere il modello Rojava, la Turchia ha finanziato direttamente e addestrato membri di Stato Islamico nelle sue varie manifestazioni, che sia al-Qaeda, al-Nusra, Esercito Siriano Libero e i molti altri nomi che le bande hanno assunto nel corso degli anni.

È stata provata in modo netto la collusione dei servizi segreti turchi MIT (Intelligence), il governo turco dell’AKP e le bande di Stato Islamico, i cui membri – a migliaia – hanno avuto il permesso (e sono stati anche aiutati) a passare attraverso la Turchia per raggiungere la Siria (in alcuni casi hanno effettivamente viaggiato con passaporti turchi). Analogamente è stato provato che la Turchia ha addestrato e rifornito di armi e logistica.

È stato anche sottolineato che il Presidente Erdogan sta svolgendo un tentativo complessivo di rifare le Forze Armate Turche secondo un modello più favorevole a lui. Oltre a reintegrare centinaia di ufficiali con chiare tendenze, al fine di rifare le Forze Armate Turche, è stata create la Consulenza per la Difesa SADAT, fondata nel 2012 dall’ex generale di brigata Adnan Tanriverdi (nominato alla fine del 2016 come capo consulente militare del Presidente).

La più recente prova di questa collusione e collaborazione è l’invasione di Afrin da parte dell’esercito turco insieme a bande mercenarie islamiste. L’invasione di Afrin ha significato l’espulsione di oltre 300mila persone, costrette a lasciare le loro case che sono state saccheggiate dalle bande. Afrin è stata letteralmente sequestrata e è stato costituito un consiglio illegale, guidato da criminali, a quanto si dice per governare la città.

Atteggiamento anti-stranieri e anti-occidentale mostrata dal Presidente turco Erdogan

Come abbiamo visto sopra, molti jihadisti hanno goduto di protezione in Turchia e questo espone turisti occidentali a ulteriore rischio dato che verrebbero considerati come possibili obiettivi.

Inoltre l’atteggiamento anti-straniero e anti-occidentale mostrato dal Presidente turco Erdogan e dal suo governo si riflette nel pubblico generale. Non è una coincidenza che sia stato riferito di sempre più atteggiamenti razzisti e violenti anti-occidente e anti-stranieri da parte di turisti che hanno subito violenze verbali e fisiche. Fate una vacanza in Turchia e sarete considerati stranieri e occidentali, per questo potreste essere considerati un bersaglio non solo da jihadisti ma anche da turchi razzisti ultra-nazionalisti.

Queste sono alcune delle ragioni per le quali chi va in vacanza dovrebbe pensarci due volte prima di scegliere la Turchia come destinazione per il loro svago e tempo libero.

Economia armata
Per entrare davvero nel merito del perché fare le vacanze in Turchia in effetti significa aumentare questa mentalità orientate alla guerra, possiamo analizzare la presenza dell’esercito nell’economia, in particolare nel settore del turismo e dei servizi.

Dopo il golpe del 27 maggio 1960, è stata messa in vigore una legge speciale su proposta del governo militare – civile. Questa “Assemblea Costituente” ha creato il Fondo Pensionistico delle Forze Armate (Ordu Yardimlasma Kurumu), comunemente chiamato OYAK. Questo fondo pensionistico è stato creato per fornire “servizi sociali supplementari” per i suoi iscritti, che sono principalmente membri delle Forze Armate.

Nel corso degli anni OYAK è cresciuto diventando una delle maggiori e più profittevoli imprese d’affari in Turchia.
Le Forze Armate hanno investito in diversi settori, compresi tra gli altri l’industria, la finanza e i servizi. L’esercito agisce come potente attore economico attraverso OYAK, che una forma organizzativa peculiare che offusca la distinzione tra le competenze civili e militari rispetto al suo “status giuridico, la sua struttura amministrativa e le sue attività”.

È stato osservato che OYAK non è stato sottoposto a ispezioni da parte dell’UE. Le implicazioni sembrano essere che la partnership di OYAK con il gruppo AXA e Renault, così come il fatto che il 15 percento delle importazioni dell’industria della difesa della Turchia vengono dalla Germania, siano stati risparmiati dall’UE.

Negli ultimi anni OYAK ha creato una compagnia di servizio speciale chiamata OYAK Tourism Meeting & Incentive Services che offre un’ampia gamma di servizi di incentivi, conferenze e incontri.
Nell’opuscolo che presenta l’azienda possiamo leggere: Noi vi offriamo assistenza e aiuto nel individuare e scegliere alberghi, luoghi di incontro, ristoranti e organizzare i vostri eventi in tutta la Turchia.

TOKI o lo strumento urbano neoliberista dell’AKP

Toki (Toplu Konut İdaresi Başkanlığı – Ente Pubblico per l’Edilizia Abitativa) è stato fondato nel 1984 e sembra essere diventato il maggiore strumento di design/intervento urbano delle politiche neo-liberiste e orientate al profitto del governo dell’AKP. Questo ha significato drammatici cambiamenti nel patrimonio delle città in Turchia e in Kurdistan (come si vede nel caso di Hasankeyf). TOKI presto è diventato l’organizzazione autorizzata nella produzione del settore abitativo e dei terreni nelle città dell’AKP.

Solo la municipalità metropolitana di Istanbul ha allocato terreni e lotti pubblici su vari progetti urbani, in prevalenza attraverso la loro vendita a progetti di trasformazione urbana, danneggiando la struttura autonoma morfologica della città, distruggendo il tessuto cittadino a la memoria unici della città facendo oltre 3,900 modifiche del piano in quattro anni dal 2005 in poi.
È importante notare che i progetti di abitazioni di massa governativi in maggioranza non erano mirati a gruppi a reddito basso, ma hanno piuttosto fornito alloggi per gruppi a reddito medio e alto.

Muri per isolare il Kurdistan

Come parte della politica di “sicurezza” dell’AKP, la Turchia è letteralmente circondata da muri. TOKI è stato incaricato della costruzione di questi muri.
Il primo muro (Turchia – Iran) è completato per oltre la metà (144 km) e sarà finito nella prossima primavera.

Ankara sta “mettendo in sicurezza” le sue frontiere da contrabbando, immigrazione illegale e infiltrazioni di militanti. Questo afferma la versione ufficiale.
Il Presidente Erdogan ha detto nel 2017 che la Turchia avrebbe costruito muri lungo i suoi confine con l’Iraq e parte del confine con l’Iran, analogamente a quello quasi completato lungo il suo confine più lungo, quello con la Siria.

Il muro lungo I 911 km di confine con la Siria è quasi finito, con solo 25-30 km rimasti da fare. È chiaro che i muri che vengono costruiti in realtà hanno lo scopo di isolare ancora di più il Kurdistan. L’agenzia sta anche pianificando un ruolo guida negli sforzi del governo per ricostruire parti del Kurdistan che sono state distrutte dagli attacchi condotti dall’esercito e dalle forze di sicurezza.

TOKI sta costruendo 25,000 unità abitative nelle aree più colpite della regione, comprese quelle che hanno sofferto di assedi da parte dello Stato. È atteso che TOKI costruisca tra le 60,000 e le 65,000 unità abitative in Turchia nel 2018, dopo averne costruite 65,000 e 60,000 rispettivamente nel 2016 e 2017 e circa 820,000 dal 2003.

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