L’esercito di occupazione turco sradica gli alberi e minaccia la popolazione
L’esercito di occupazione turco continua a violare la sacralità delle terre del cantone di Afrin, sradicando 70 alberi di ulivo e 50 alberi di mandorle a nord di Şingêlê, nel distretto di Maydana sito nell’area di Rajo.
L’esercito di occupazione turco persiste nel violare il confine artificiale con il Bakur (Kurdistan del Nord) nei pressi del villaggio di Şingêlê, vicino alla provincia turca di Hattay. Il numero di alberi sradicati è arrivato a 70 di ulivo e 50 di mandorle, appartenenti agli abitanti del villaggio Ahmed Souran, Mamo Haji e Muhammed Mahmoud.
Secondo quanto raccontato dalla gente del posto ai corrispondenti dell’ANHA, in base ai piani i lavori di scavo per il successivo getto delle fondazioni del muro di separazione causeranno lo sradicamento di circa altri 150 alberi nella zona.
“Siamo stati sfollati da Aleppo e abbiamo solo 60 alberi, di cui 20 sono stati già tagliati mentre l’occupazione turca continua a sradicarne altri. Abbiamo discusso coi soldati turchi, ma non ci hanno dato nessuna risposta e comunque non possono fare niente senza ordini dai loro comandanti”, ha detto all’ANHA Mohammed Soran, che ha visto sradicati i propri alberi.
“Uno degli ufficiali turchi che supervisiona alle operazioni di sradicamento dei nostri alberi ci ha minacciato dicendo che, in caso di qualunque protesta o ci dovessimo avvicinare ai macchinari, colpiranno il nostro villaggio al confine.”
La cittadina Sharifa Abdo, i cui alberi sono stati sradicati a casaccio dai soldati turchi, ha a sua volta spiegato come circa 25 alberi di ulivo siano stati strappati via dal proprio campo.
Ha denunciato le pratiche rivolte contro di loro [abitanti del villaggio] dallo stato turco e ha chiesto: “Che cosa vogliono dai nostri mezzi di sostentamento?”