KHRN: L’Iranian Intelligence Agency vieta la pubblicazione di un libro per imparare il curdo
Rete dei Diritti Umani del Kurdistan (Kurdistan Human Rights Network) ha dichiarato che negli ultimi giorni, tutte le versioni del libro per imparare il curdo, in Kurmanci, sono state messe al bando dal servizio di intelligence di Xorasan (provincia di Khorasan Razavi), nonostante fosse stato approvato dal Ministero della Cultura e dell’Orientamento Islamico.
Elîreza Sêpahî Laîn, un noto giornalista ed autore curdo di Xorasan, ha scritto in una lettera aperta che la messa al bando di questo libro rappresenta un evento drammatico, difficile da credere per le persone civili che tengono alla patria.
Gli autori del testo, in merito alla questione della messa al bando, hanno sostenuto che l’unica motivazione fornita dagli ufficiali dell’intelligence è l’uso dell’alfabeto latino nel testo: secondo loro, per l’Iran non ci sarebbe alcun beneficio dalla pubblicazione di un testo del genere. Ciò nonostante il testo sia autorizzato ed utilizzato dalla tv della Repubblica Islamica dell’Iran (Sahar).
L’autore curdo Elîreza Sêpahî Laîn è stato arrestato nel 2011 e detenuto per 8 mesi, con l’accusa di aver scritto poesie di critica al regime islamico iraniano. Ha rivelato le continue pressioni delle forze di sicurezza nel confronti dei curdi e degli attivisti culturali a Xorasan. Ha aggiunto poi che le forze di sicurezza raccolgono i libri pubblicati dagli autori curdi, ne impediscono le riunioni, vietano che i loro nomi appaiano in tv e non consentono ai poeti di leggere le proprie opere.
Egli ha poi aggiunto che gli autori curdi devono smettere di scrivere e pubblicare i propri lavori sulla base degli standard della linguistica curda a Xorasan, oppure, se vogliono scrivere in base ai gusti delle forze di sicurezza, devono tralasciare i principi scientifici o astenersi del tutto dal pubblicare.
Il libro “Leggere e scrivere in curdo Kurmanji” è stato scritto da quattro autori, Ebas Îsmaîlî, Muhemed Teqewî, Mêhdî Ceferzade e Cewad Elîniya, nel 2015, ed è stato autorizzato dal Ministero della Cultura e dell’Orientamento Islamico e pubblicato dall’editore Emû Elewî il mese scorso.