Il giornalismo non è reato
Turchia: il processo contro i redattori del quotidiano Cumhuriyet continua
Sostenitori dei giornalisti sotto accusa venerdì davanti al palazzo di giustizia a Istanbul
In Turchia prosegue a porte chiuse il processo contro due giornalisti critici nei confronti del regime. Il caporedattore del quotidiano Cumhuriyet, Can Dündar, venerdì davanti al palazzo di giustizia a Istanbul si è mostrato convinto che lui e il suo collega Erdem Gül saranno assolti. »Vinceremo, in passato abbiamo sempre vinto«, ha detto Dündar circondato da numerosi sostenitori. »Il giornalismo non è reato«, ha aggiunto Gül, che guida l’ufficio del giornale ad Ankara. Nel caso di una condanna per i giornalisti ci sarà l’ergastolo. Entrambi a febbraio dopo tre mesi di carcerazione preventiva erano stati provvisoriamente rilasciati su disposizione della Corte Costituzionale. Ma dozzine di altri giornalisti sono ancora agli arresti.
Davanti al tribunale venerdì si sono nuovamente riuniti numerosi sostenitori, tra cui anche deputati dell’opposizione. Hanno gridato slogan come »La libertà di stampa non può essere messa a tacere«.
Il processo si basa su una denuncia penale fatta personalmente dal Capo di Stato Recep Tayyip Erdogan contro i giornalisti. Con un articolo sulle forniture di armi dei servizi segreti turchi agli islamisti in Siria si sarebbero resi colpevoli di spionaggio e sostegno a un’organizzazione terroristica, così il Presidente. Il pubblico una settimana fa poco dopo l’inizio del processo è stato escluso facendo riferimento alla »sicurezza nazionale«.
A Washington, dove si trova per il vertice sul nucleare degli Stati Uniti, Erdogan ha difeso il suo operato. Nell’intervista con il canale televisivo CNN ha sottolineato che non sta facendo una guerra contro i media. »Non abbiamo mai fatto nulla per limitare la libertà dei media.« Contrariamente ad annunci di contenuto diverso, Erdogan è stato ricevuto anche dal Presidente degli USA Barack Obama. Quest’ultimo ha assicurato alla Turchia ulteriore sostegno nella »lotta contro il terrorismo.«. Gli USA restano impegnati per la sicurezza del partner della NATO, ha comunicato venerdì l’ufficio presidenziale USA. Contemporaneamente Obama ha espresso alla Turchia il suo cordoglio per l’attacco dinamitardo di giovedì. Nell’attentato sono rimasti uccisi sette poliziotti e più di 20 persone sono rimaste ferite. (AFP/dpa/Reuters/jW)
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