UIKI: 9 OTTOBRE- Una giornata nera per le curde e i curdi in tutto il mondo
…la storia
Il 9 ottobre, Abdullah Öcalan, il più importante rappresentante politico delle curde e dei curdi è stato costretto a lasciare il Medio Oriente da un’alleanza regionale e internazionale nella quale era coinvolta anche l’Europa. Ne è seguita un’odissea per tutto il mondo che nel febbraio 1999 è finita con la sua deportazione dal Kenya in Turchia, in violazione del diritto internazionale. Da allora Öcalan si trova agli arresti in condizioni di durissimo isolamento sull’isola carcere di Imrali. Lo stato turco alla fine del 2012, per via della resistenza curda e di altri sviluppi, è stato costretto ad avviare nuovamente trattative con Öcalan. Con la pubblicazione delle sue lettere il 21 marzo 2013, 2014 e 2015 la questione curda in Turchia è entrata in una nuova fase. A questi appelli per una trattativa per la pace e la democrazia è seguito un processo negoziale di quasi tre anni.
…il presente
Ma quando è diventato chiaro che il processo di pace avrebbe portato risultati, il presidente turco Erdogan ha modificato il suo atteggiamento e si è impegnato attivamente per fermare le trattative di pace in corso, attraverso l’isolamento in carcere di Öcalan. Questo in diretto contrasto con la dichiarazione del Presidente Öcalan per una soluzione pacifica della questione curda in Turchia. Successivamente, oltre al divieto di ricevere visite dai suoi avvocati in essere dal luglio 2011, sono state vietate anche tutte le altre visite e anche il contatto con il mondo esterno è stato completamente interrotto dal 5 aprile 2015.
La strategia del governo dell’AKP mostra la mancanza della volontà di affrontare la questione curda nel paese. Prosegue piuttosto una politica consapevole di annientamento del popolo curdo con mezzi militari. In effetti dalla fine del processo di pace da parte di Erdogan il 24 luglio 2015, si sta sviluppando una nuova guerra contro i curdi. Da questa data le montagne, i villaggi e i territori curdi sono stati oggetto di quotidiani attacchi e bombardamenti. Da allora le unità speciali turche con il sostegno dell’esercito turco hanno dichiarato lo stato di emergenza in molte città curde. Uccisioni extragiudiziali sono quotidianamente all’ordine del giorno nella regione. Alla popolazione del Kurdistan settentrionale non resta che opporre resistenza.
Öcalan è una figura chiave per la soluzione della questione curda per tutti e quattro gli stati e quindi per la stabilità, la pace e la democrazia nella regione. Le trattative devono riprendere e perché ci siano i passaggi necessari per un cessate il fuoco bilaterale, anche la Comunità Internazionale deve attivarsi. Ma una pace duratura può essere realizzata solo se Abdullah Öcalan è libero.
…il futuro
Anche in futuro il popolo curdo continuerà la sua instancabile lotta per la pace, la libertà e la democrazia.
Nel 17° anniversario del 9 ottobre chiediamo:
Libertà e Democrazia nel Medio Oriente!
Pace in Kurdistan!
Libertà per Öcalan
Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia