Dichiarazioni dall’Italia sul massacro di Suruc
Cicchitto, solidarieta’ a giovani socialisti Soruc
“Esprimiamo tutta la nostra solidarieta’ ai giovani socialisti curdi che a Suruc sono stati colpiti da un attentato di Isis, mentre si accingevano a recarsi a Kobane. La morte di questi trentadue ragazzi pone dei seri problemi in primo luogo al governo turco. Noi confermiamo la nostra amicizia per la Turchia ma essa deve essere piu’ chiara e piu’ netta rispetto a Isis e anche nei confronti dei curdi. In secondo luogo quello che e’ successo a Suruc pone dei seri problemi sul terreno della solidarieta’ reale degli USA e dell’Unione Europea rispetto ai curdi e per cio’ che riguarda una reale lotta al terrorismo islamico”. Lo dice il presidente della commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto. (ANSA).
Osservatorio per la sicurezza dei cittadini italiani esprime condoglianze per attentato di Suruc
L’Osservatorio per la sicurezza dei cittadini italiani, nella persona del presidente Edoardo Maria Anghinelli, ha espresso le piu’ sentite condoglianze all’ambasciatore di Turchia in Italia Aydin Adnan Sezgin e alle famiglie delle vittime dell’attentato jihadista di Suruc. Lo riferisce un comunicato dello stesso Osservatorio. “A nome dell’Osservatorio nazionale della sicurezza dei cittadini italiani, del Consiglio direttivo e dei suoi membri esprimo le piu’ sentite condoglianze per il tragico attentato che ieri ha coinvolto la citta’ turca di Suruc. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno ai familiari delle vittime sapendo che le parole non possono alleviare il dolore per l’enorme perdita,e ai feriti, nella speranza che si riprendano al piu’ presto. Diamo la nostra disponibilita’ per aprire un tavolo comune di lavoro con gli esponenti dell’ambasciata turca per un analisi piu’ approfondita del fenomeno jihadista in Italia per scongiurare che attentati simili si ripetano sul nostro territorio”, si legge nel comunicato. (Nova)(Com)
ROSSI : SURUC STROZZA SPERANZA,COMPAGNI CURDI CORAGGIOSI
“La morte di trenta giovani compagni curdi, uccisi ieri a Suruc (Turchia) dall’attacco kamikaze di una giovane ragazza siriana, strozza la speranza, ma ribadisce la forza e il coraggio dei socialisti e dei costruttori di pace. Quei ragazzi hanno sfidato il terrorismo con la militanza e l’organizzazione”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. “Si erano radunati in 200 (aderenti alla Federazione Socialista Fatma Edemen) e volevano costruire spazi gioco, spazi verdi e una biblioteca fra le macerie della guerra, a 10 Km da Kobane. Era gia’ accaduto e accadra’ ancora. Altri giovani socialisti furono uccisi in Norvegia il 22 Luglio del 2011 da un folle estremista di destra. Il terrore e la violenza politica non conoscono confini e si accaniscono contro i costruttori di pace”.
La testimonianza dei giovani socialisti di Suruc e le donne di Kobane, sostiene Rossi, “confermano che nonostante l’immane disastro della guerra e le brutali carneficine dell’Isis e’ ancora possibile seminare le idee dell’uguaglianza, della liberta’ dei popoli e della convivenza pacifica. Pur piangendo queste giovani vittime dobbiamo sperare in un futuro di progresso. La pianta del socialismo non teme nessun terreno ed e’ pronta a germogliare sempre. Onore ai compagni di Suruc”. (Cap/ Dire)
Mogherini, terrore non prevarra’; Ue pronta a supporto
“L’Ue e’ vicina al popolo e al governo della Turchia in questo momento difficile: siamo pronti a fornti supporto pratico”. Lo ha detto l’alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, commentanto l’attentato kamicaze a Suruc, citta’ turca nella provincia sud-orientale di Sanliufra che si trova a soli dieci chilometri dal confine con la Siria. “I gruppi terroristici non riusciranno nel loro intento di minare la salda determinazione internazionale a sconfiggerli”, ha affermato la Mogherini sottolineando come questo attentato aggravi le sofferenze dei siriani, “che fuggono dalla violenza e dalla distruzione, e del popolo turco che si e’ generosamente impegnato ad aiutarli”.
Una 18enne vicina all’Isis si ‘e fatta esplodere durante un incontro organizzato dalla Federazione delle associazioni della gioventu’ socialista (Sgdf): gli attivisti stavabo partendo per Kobane dove avrebbero portato aiuti alla popolazione. (AGI)
Nencini, intolleranza colpisce socialisti come a Utoya
“Da nord a sud la violenza e il fanatismo si annidano dietro attacchi vili che seminano distruzione e morte. Ancora una volta, come quattro anni fa, a pagarne il prezzo sono stati dei giovani socialisti” E’ quanto ha affermato il Segretario del Psi, Riccardo Nencini, commentando il bilancio di circa trenta morti e cento feriti, dell’esplosione nel centro culturale Amara, nel distretto turco di Suruc vicino al confine con la Siria, dove erano riuniti circa 300 esponenti della Federazione dei giovani socialisti (Sgdf) che stavano partecipando a un raduno per organizzare una spedizione per la ricostruzione della citta’ curda di Kobane.
Nencini fa riferimento alla strage di Utoya, avvenuta il 22 Luglio del 2011, dove vennero uccisi 69 giovani socialisti norvegesi riuniti in un campus estivo. “Alla radice di questi crimini – ha proseguito Nencini – vi e’ il fanatismo religioso e l’intolleranza che rendono identici i terroristi islamici e l’isolato criminale norvegese che fu protagonista della strage di Utoya. Li unisce l’odio verso coloro che lavorano per la pace, la convivenza civile tra i popoli di cui in tutto il mondo i socialisti sono la testimonianza. Non vogliamo piu’ contare i martiri, ne’ le stragi. Bisogna creare un muro di democrazia contro chi attacca la liberta’”.(AGI)
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiara:
“L’attentato nella città di Suruc, nel Kurdistan turco, è l’ennesimo drammatico episodio del terrorismo nazista dell’ISIS ai danni del popolo Kurdo. Terrorismo dell’ISIS che avviene con la piena connivenza della Turchia che continua a dare manforte ai terroristi ed a reprimere i Kurdi. Proprio per esprimere il nostro pieno sostegno al popolo Kurdo e al Pkk di Ocalan, parteciperemo alla mobilitazione che si tiene stasera a Roma alle ore 19 in Piazza Repubblica, così come in molte altre città italiane. La battaglia del popolo Kurdo nell’area mediorientale costituisce l’unica proposta politica di uscita pacifica e progressista dalla guerra, per questo viene combattuta con tanta ferocia dai nazisti dell’ISIS e dai loro alleati”.
CONFEDERAZIONE COBAS: CORDOGLIO E TRIBUTO INTERNAZIONALE ALLE GIOVANI VITTIME DI SURUC
”Migliaia di persone in Italia si sono aggiunte alle straordinarie manifestazioni di popolo che hanno percorso ogni angolo della Turchia, a cordoglio e tributo delle giovani vittime di Suruc , a denuncia della complicità del governo Erdogan con gli assassini dell’Isis.
La giornata di mobilitazione internazionale del 21 luglio sarà ricordata a lungo per la pronta risposta che condanna, rifiuto e lotta in tutto il mondo del fondamentalismo criminale. In Turchia, ha decretato di fatto il “lutto nazionale” piangendo e sostenendo i suoi giovani giunti a Surus da tutta la Turchia per prendere parte alla ricostruzione di Kobanè : il governo Erdogan oggi è ancor più isolato nel paese e nel consesso internazionale !
Il criminale e feroce attentato di Suruc è diventato un fatto eccezzionale che scuote alle fondamenta il regime turco e lega sempre di più la popolazione al movimento rinnovatore interpretato da l’HDP , che promuove democrazia- rispetto-tolleranza in Turchia, che contribuisce a costruire nuove relazioni con le popolazioni confinanti – sconvolte dalle guerre imperialiste e dalle mire del fondamentalismo assassino – basate sull’audeterminazione,l’autodifesa,la partità di genere.La Rojava ” siriana” è già l’esempio concreto di come possono vivere in pace le diverse etnie e confessioni, prospettando e praticando ” l’autonomia democratica”, un principio di società valido per tutti i popoli del mondo.
A Roma, Il cordoglio e il tributo alle giovani vittime di Suruc , si è svolto sotto l’Ufficio Turistico-centro curale turco in p.za della Repubblica,un chiaro atto di accusa nei confronti del regime turco. Vi hanno partecipato centinaia di compagni/e, che hanno reso pubblico l’impegno nel sostenere la Carovana del 15 settembre a Suruc, per praticare il ” corridoio umanitario” che la Turchia si ostina a negare, che è invece determinante per la ricostruzione di Kobanè e il ritorno dei profughi”.