Il carcere di Diyarbakır diventerà un museo
La Municipalità Metropolitana di Amed [Diyarbakir] sta per fare un passo concreto verso l’inaugurazione del famigerato carcere di Diyarbakir come museo, attraverso l’apertura del Centro di Coordinamento del Carcere di Diyarbakır il prossimo 18 maggio.
Il comune di Amed sta portando avanti i lavori per trasformare il carcere di Diyarbakır in un museo. Il Centro di Coordinamento del Carcere di Diyarbakır verrà aperto nello Spazio della Vita Comune di Sümerpark. Necati Pirinççioğlu, il presidente dell’Ufficio di Consolidamento dell’Economia Locale del Comune, ha dichiarato che gli abitanti della città vogliono vedere la prigione, ove ha avuto luogo una terribile brutalità, diventare un luogo dove il passato possa essere affrontato. Pirinççioğlu ha aggiunto che la Commissione Giustizia e Ricerca della Verità del carcere di Diyarbakır sta portando avanti i lavori a questo proposito dal 2008.
Pirinççioğlu ha affermato che nel 2011 una petizione aveva raccolto firme per chiedere che il carcere fosse trasformato in un museo e che la petizione era stata inviata alla Commissione Parlamentare. Pirinççioğlu ha aggiunto che il governo centrale ha adottato un atteggiamento positivo nei confronti della decisione di trasformare il carcere in un museo.
Necati Pirinççioğlu ha aggiunto che il Comune ha condotto discussioni con varie istituzioni, come la Fondazione 78’liler, TUHAD-FED, MEYADER, l’IHD, l’Associazione Bar e TMMOB, a seguito delle quali è stato deciso di stabilire il centro di coordinamento.
Il Centro di Coordinamento sarà inaugurato il 18 maggio
Pirinççioğlu ha dichiarato che il Centro di Coordinamento del Carcere di Diyarbakır sarà aperto nello Spazio della Vita Comune di Sümerpark il 18 maggio, e che alcuni di coloro che hanno visto la ferocia che ha avuto luogo nel carcere parteciperanno alla cerimonia di apertura alle 4 del pomeriggio.
Pirinççioğlu ha affermato che ci sarà un’esposizione che spiegherà il motivo per cui il carcere dovrebbe essere trasformato in un museo. “Affinché il carcere possa diventare un museo, è necessario che un ente locale svolga un ruolo di primo piano. Pertanto il comune si è mobilitato e, mettendo a disposizione questo sito, ha dimostrato quanta importanza attribuisce al progetto”, ha aggiunto.
Ha riportato di aver parlato con un totale di 517 ex detenuti della prigione di Diyarbakır, e che al centro essi svolgeranno il lavoro pratico concernente quale forma dovrà prendere il museo.