9 gennaio: Sakine, Fidan Leyla. Tre donne, tre generazioni, 3 pacifiste, assassinate a Parigi, l’impunità non deve trionfare! -Roma
A 6 anni dall’assassinio di Sakine Cansiz, co-fondatrice del Partito del Lavoratori del Kurdistan, di Fidan Doğan, rappresentante del KNK (Congresso Nazionale del Kurdistan) e della componente del movimento giovanile, Leyla Şaylemez, dal brutale assassinio nel cuore di Parigi il 9 gennaio 2013, negli uffici del Kurdistan Information Center da parte dei servizi segreti turchi torniamo in piazza insieme, per denunciare la responsabilità dello Stato turco e la complicità dell’Europa nella triste e prematura morte delle nostre compagne.
La nostra rabbia e il nostro dolore sono intatti. Condanniamo il loro assassinio mentre rinnoviamo le nostre proteste contro le istituzioni francesi e i governi succedutisi che non hanno ancora agito per ottenere giustizia quando gli autori e i responsabili sono noti.
Da sei anni il popolo curdo e i suoi amici lottano perché la verità venga fuori e il ruolo del governo turco venga allo scoperto. Il 17 dicembre 2016, la morte del presunto assassino ha impedito che il processo programmato per il 23 gennaio 2017 si svolgesse in Corte d’Assise. Questo processo avrebbe potuto svolgersi molto tempo prima se le autorità e la giustizia francesi fossero stata più diligenti, se avessero preso in considerazione la natura politica al crimine e la gravità dello stato di salute di Güney, imputato come autore materiale degli assassinii, noto fin dal suo arresto. Rimandando questo processo, la Francia ha perso un’occasione cruciale per provare, finalmente, un crimine politico commesso sul suo territorio.
Questo attacco disumano contro tre attiviste e femministe curde, Sakine, Fidan Leyla , è un attacco contro il coraggio e l’esistenza di tutte le donne. Questo assassinio e l’impunità di cui godono i responsabili sono gli attacchi contro la lotta delle donne per la libertà, l’uguaglianza, la giustizia e la democrazia.
Sappiamo che ogni violenza contro le donne è politica e ideologica.
Chiediamo di prendere parte al presidio contro l’impunità e di far avere finalmente giustizia a Sakine, Rojbin e Leyla.
Presidio il 9 gennaio alle ore 15.00-17.00 a Piazza Farnese-ROMA
Centro Culturale Curdo Ararat
Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia
Rete Kurdistan Roma