L’iniziativa curda verso il cambiamento democratico basato su unità e diversità

La crisi siriana si è intensificata nel mezzo di una violenza cieca oltre ogni limite. L’assenza di qualunque obiettivo e di soluzioni serie, sta portando il paese verso l’ignoto. La situazione è sostanzialmente evoluta oltre una semplice crisi di regime o di governo o di autorità e si è trasformata in una crisi strutturale complessiva che deriva da un approccio nazionalista unilaterale basato sul concetto di stato nazione, che racchiude il seme della negazione, del dominio e dello sciovinismo che ha governato la Siria per quasi mezzo secolo. Questo contrasta con le caratteristiche fondamentali della nostra era, nota come l’era dei popoli democratici.

Nonostante la diversità e la molteplicità delle componenti originarie di questa società – arabi, curdi, assiri e altri – e la molteplicità di religioni, sette e idiomi, fin dalla sua indipendenza lo stato siriano moderno ha portato con sé il seme dell’autoritarismo come prodotto del proprio nazionalismo e sciovinismo, impedendo una trasformazione democratica e riducendo il numero di identità etniche e di affiliazioni politiche riconosciute, in accordo con l’identità dei governanti autoritari e con l’emergere del problema di un vero riconoscimento dell’identità dei cittadini. Sono seguiti periodi di oscurità e di negazione dell’altro attraverso slogan sciovinisti e di fanatico nazionalismo escludente, che hanno causato la paralisi delle forze propulsive della società siriana, soffocandone lo sviluppo. Questo ha portato autoritarismo e strangolato il paese, facendolo diventare uno stato securitario che ha marginalizzato i cittadini sottraendo loro la libertà di rappresentare la propria vera identità, trasformando la Siria in una grande prigione per poterne fondere forzatamente le componenti, senza alcuna attenzione o rispetto per l’autentico pluralismo della Siria.

Questa terribile trasformazione dello stato e il fatto che abbia usato tutte le risorse del paese per sviluppare il proprio potere e il controllo da parte del pensiero sciovinista del partito Baa’th, insieme all’insistenza sull’arabizzazione invece di accettare le componenti culturali, sociali, etniche e religiose della società siriana, ha costituito il seme di crisi esplose di frequente ed è stata controllata usando strumenti di fortissima repressione, pur se il recente scoppio nel movimento popolare si è sviluppato e dura da più di tre anni.

Non ci sono più margini di dubbio rispetto al fatto che la Siria abbia bisogno di un cambiamento democratico rivoluzionario e non di un semplice cambiamento di governo o di regime, sostituendolo semplicemente con un altro. Serve un cambiamento intellettuale complessivo per includere tutti gli elementi che hanno contribuito all’erompere di questa crisi, e questo attraverso un processo di innovazione e la creazione di sistema nuovo, con nuovi meccanismi e concezioni che siano compatibili con l’era dei popoli democratici. Questo significa in primo luogo eliminare lo sciovinismo e la politica di negazione, e il riconoscimento del pluralismo e della diversità positiva insita in tutte le componenti, garantendo che i loro pieni diritti costituzionali siano riconosciuti attraverso vere istituzioni nazionali che rispettino le differenze tra i figli dello stesso paese affinché uniscano i loro sforzi per loro libera coscienza all’interno della patria siriana.

Va sottolineato che per quanto riguarda la questione siriana e una soluzione per la Siria, e prendendo in considerazione i dati disponibili questo si vede chiaramente, la soluzione sta nella realizzazione della democrazia nella costruzione di una Siria pluralista e decentralizzata, che regoli la relazione tra le componenti riconosciute dalla costituzione nazionale in un’identità siriana senza esclusioni o dominio o negazione, e porti più libertà per tutte le componenti della comunità. Nel contesto di una corretta comprensione di questa costruzione, questo significa abbandonare completamente la logica sbagliata del ‘sacrificio di una parte per il bene generale’ e lavorare invece per salvare sia il bene della singola parte, sia quello generale. Qui dobbiamo enfatizzare che in una corretta relazione tra le componenti presenti in Siria, nessuna parte può essere libera fino a quando ad altre parti la libertà venga negata.

I principi base del progetto per una soluzione democratica:

Per risolvere la questione siriana, nonostante l’enorme quantità di molteplici livelli di intervento esterno che costituiscono una soluzione-chiave, la soluzione per la Siria deve essere democratica e questo richiede l’adozione di una soluzione politica e di respingere la violenza e gli atteggiamenti settari e che separano a qualsiasi livello, per aprire la strada verso un futuro unito, libero e democratico per la Siria. Per questo tutte le forze di cambiamento e rivoluzionarie devono da un lato enfatizzare i diritti democratici dei siriani, e dall’altro quelli di tutte le sue componenti a livello individuale e di gruppo. Considerare il pluralismo come una forma di ricchezza e non come un pretesto per dividersi, è ciò che deve portare ognuno a confermare il proprio impegno per il diritto a una cittadinanza libera che garantisca la possibilità di diventare cittadini liberi e democratici con una propria identità e appartenenza, e questo porterà a proteggere l’identità, l’esistenza e l’appartenenza di ogni singola persona.

Questo significa mantenere le componenti dell’identità siriana, conservando il loro diritto naturale a proteggere le proprie specificità all’interno di un quadro di unione libera e volontaria in una democrazia che consente questo pluralismo, e questo è possibile attraverso:

1 – il decentramento democratico pluralistico della Siria;

2 – l’individuazione di una soluzione democratica alla questione delle garanzie costituzionali rispetto alla questione curda e il risolvere le questioni legate alle nazionalità secondo le convenzioni internazionali sui diritti umani e i protocolli aggiuntivi.

Piano di Azione:

Lavoreremo per presentare questo progetto a tutte le forze di opposizione con storie ed orientamenti diversi, per una discussione in forma di bozza di lavoro che possa condurre ad un’idea comune per capire la realtà siriana, e poi proporre la razionale, oggettiva e logica soluzione democratica della crisi, evidenziando che questa bozza è da sviluppare e aggiornare con una partecipazione seria delle forze siriane effettivamente in campo; apriremo il percorso necessario per discutere la situazione siriana con un’impostazione democratica, illuminata e libera per creare il futuro del paese per mano dei suoi figli.

Chiediamo all’opposizione siriana in tutte le sue forme di serrare le fila per diventare un’efficace avanguardia per il cambiamento, assumendosi la responsabilità storica di fronte al popolo e al paese. Proponiamo:

1 – La presentazione di questa iniziativa a tutte le forze e articolazioni dell’opposizione nazionale;

2 – Un comitato che rappresenti tutte le articolazioni dell’opposizione siriana che preparerà una bozza di soluzione nei tempi concordati;

3 – La revisione del progetto da parte del comitato interessato che tenga conto di tutta la discussione svolta;

4 – Un incontro nell’ambito di una conferenza nazionale siriana con inviti estesi a tutti i partiti di opposizione;

5 – La formazione di un comitato che risulti dalla conferenza, per rappresentare l’opposizione nelle sedi internazionali;

6 – L’illustrazione di questo progetto alla Lega Araba e alle Nazioni Unite ed alle parti interessate.

È tempo di rispondere al grido dei bambini e degli orfani i cui corpi sono stati straziati davanti alle loro madri in lutto, le cui lacrime si sono prosciugate come il sangue nelle vene dei loro figli. È tempo di mettere fine al dolore dei genitori che stanno ancora cercando pezzi dei corpi dei loro figli tra i rifiuti. Per questo chiediamo a tutte le realtà, istituzioni ed esponenti siriani di affrontare questo progetto con responsabilità, spingendo per una soluzione della questione siriana come passaggio necessario per una soluzione complessiva nella regione, che sarà un punto di svolta decisivo per riportare la storia sulla strada giusta.

Crediamo che questa iniziativa dia un’idea di come risolvere la questione siriana a livello complessivo e garantiremo che tutte le componenti della società risolvano le questioni aperte, impegnandoci in questo senso.

PYD
25.05.2014