46 anni fa, Deniz, Yusuf, Hüseyin

46 anni fa, il 6 maggio 1972, Deniz Gezmiş, Yusuf Aslan e Huseyin Inan sono stati impiccati ad Ankara.

46 anni fa, il 6 maggio 1972, Deniz Gezmiş, Yusuf Aslan e Huseyin Inan sono stati impiccati ad Ankara. Il loro processo cominciò il 16 luglio 1972. Gezmiş e i suoi compagni furono condannati a morte il 9 ottobre per aver violato il 146esimo articolo del Codice Criminale Turco, che riguarda i tentativi di “sovvertire l’ordine Costituzionale”. Secondo la procedura legale, una condanna a morte deve essere approvata dal Parlamento prima di essere portata al Presidente della Repubblica per la sentenza finale. Nel marzo e aprile 1972 la sentenza fu approvata prima del passaggio in Parlamento e in entrambe le letture la sentenza fu approvata all’unanimità.

Dopo essersi unito al Partito dei Lavoratori Turco (Türkiye Işçi Partisi), Gezmiş studiò legge all’Università di Istanbul nel 1966. Nel 1968 fondò l’Organizzazione di Giuristi Rivoluzionari (Devrimci Hukukçular Kürulumu) e l’Unione Studentesca Rivoluzionaria (Devrimci Öğrenci Birliği). Divenne progressivamente più attivo politicamente e guidò l’occupazione studentesca dell’Università di Istanbul il 12 giugno 1968. Dopo che l’occupazione fu fermata con la forza dalla legge, fu alla testa delle proteste contro l’arrivo della Sesta Flotta degli USA a Istanbul. Deniz Gezmiş fu arrestato per queste azioni il 30 luglio 1968 e rilasciato il 20 ottobre dello stesso anno.

Con la crescita del suo coinvolgimento con il Partito dei Lavoratori Turco e l’inizio della lotta per una rivoluzione nazionale democratica, le sue idee cominciarono a circolare e ispirare una crescente base rivoluzionaria studentesca. Il 28 novembre 1968 venne nuovamente arrestato dopo aver manifestato contro la visita dell’ambasciatore statunitense in Turchia, ma fu rilasciato in seguito. Il 16 marzo 1969 venne arrestato un’altra volta per aver partecipato ai conflitti armati tra estrema destra e estrema sinistra, detenuto fino al 3 aprile. Gezmiş fu di nuovo arrestato il 31 maggio 1969. L’Università venne chiusa temporaneamente e Gezmiş venne ferito nel conflitto. Pur essendo sotto sorveglianza, Gezmiş scappò dall’ospedale e si recò nei campi dell’Organizzazione di Liberazione Palestinese in Giordania per ricevere addestramento nella guerriglia.

Il 4 marzo 1971 Deniz Gezmiş e i suoi compagni rapirono quattro soldati USA dal TUSLOG – Il Gruppo Logistico degli Stati Uniti con sede a Balgat, Ankara. Dopo aver rilasciato gli ostaggi, lui e Yusuf Aslan furono catturati vicino a Siavs in seguito a uno scontro armato con le forze dell’ordine.

Il loro processo iniziò il 16 luglio 1971. Gezmiş fu condannato a morte il 9 ottobre per la violazione del 146esimo articolo del Codice Criminale Turco, che riguarda tentativi di “sovvertire l’ordine Costituzionale”. Secondo la procedura legale, una condanna a morte deve essere approvata dal Parlamento prima di essere portata al Presidente della Repubblica per la sentenza finale. Nel marzo e aprile 1972 la sentenza fu approvata prima del passaggio in Parlamento e in entrambe le letture la sentenza fu approvata all’unanimità.

Il 4 maggio, il presidente Cevdet Sunay, dopo essersi ufficialmente consultato con il Ministro della Giustizia e con il Primo Ministro Nihat Erim, si rifiutò di concedere l’amnistia a Gezmiş. Fu giustiziato tramite impiccagione il 6 maggio 1972 nella Prigione Centrale di Ankara insieme Hüseyin Inan e Yusuf Aslan.

Deniz Gezmiş nacque ad Ankara il 24 febbraio 1947, uno dei rivoluzionari in Turchia che dedicarono la loro vita alla causa socialista. Nella sua ultima lettera indirizzata al padre, poco prima dell’impiccagione, spiegò lo spirito di sacrificio del movimento rivoluzionario turco: “Gli uomini nascono, crescono, vivono e muoiono…La cosa importante non è vivere a lungo, ma compiere più azioni nella propria vita…I miei amici che erano davanti a me non mostrarono esitazione prima della morte… Non avere dubbi sul fatto che anch’io non avrò esitazione…”

Oggi Deniz Gezmiş, Yusuf Aslan, Huseyin Inan e molti rivoluzionari come loro sono ricordati in numerosi luoghi.