2°report dalla delegazione in Sud Kurdistan e in Rojava: Noi stiamo lottando per la libertà di tutte le donne

Ieri sono arrivata in Kurdistan, come tanti/e altri/e attivisti/e sono qui per conoscere l’interessante progetto di federalismo democratico che il popolo curdo sta realizzando nel Rojava. Sono venuta con una delegazione organizzata dall’associazione italiana Verso il Kurdistan e cercherò in questi giorni di condividere ciò che vedo e ascolto in questo viaggio.

Oggi volevo riportare il discorso di una donna combattente delle YJA-STAR che ho incontrato oggi.

Premetto che è stato per me emozionante conoscere queste donne determinate, orgogliose e sorridenti, mi hanno salutata con grandi baci e abbracci ed è stato difficile salutarle.

Alcune cercavano di convincermi a rimanere con loro il loro entusiasmo era coinvolgente, la maggior parte di loro erano ragazze giovani e decise, tre di loro hanno combattuto contro le milizie di DAESH (ISIS) ne parlavano con modestia e coraggio. Riporto il discorso di una donna combattente delle YJA-STAR:

Le donne curde sono state sempre oppresse dal genere maschile. Le donne del PKK hanno raggiunto la loro autonomia grazie a Ocalan (leader curdo del partito PKK nelle carcere turche dal 1999) che ha sempre creduto nell’uguaglianza di genere.

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Noi YJA-STAR e HPG vogliamo cambiare la mentalità non solo del popolo curdo ma anche di tutte le donne.

La nostra lotta non è fatta di teorie o parole ma di azioni, noi non chiediamo di essere aiutate a raggiungere l’emancipazione della donna ma lottiamo noi stesse per ottenerla.

Noi lottiamo per tutte le donne che hanno sempre dovuto abbassare la testa, come le nostre madri, noi lottiamo contro l’oppressione che loro hanno dovuto subire.

Molte donne al mondo parlano di pace e dicono che le donne non dovrebbero combattere, dicono che le donne danno la vita e non dovrebbero impugnare le armi.

E’ vero che le donne danno la vita ma è anche vero che le donne usano le armi per difesa.

Ocalan dice: Come le rose hanno le spine per proteggersi da chi le prende così noi usiamo le armi per difenderci dalla storia patriarcale che ci ha reso per anni sottomesse e vittime di violenze e ingiustizie.

Le armi non sono solo degli uomini ma servono per la difesa, noi siamo sotto attacco e le usiamo per difenderci. Le armi servono per contrastare il nemico che non viene in pace ma ci attacca con le armi e per questo che noi usiamo le armi.

Se le donne riconoscono la propria storia le donne saranno ancora più forti.

La libertà di Ocalan porterà la libertà delle donne e la libertà di queste porterà la libertà di tutti i popoli.