170.000 sfollati dopo l’offensiva nell’area di Kirkuk

Circa 170.000 civili sono sfollati a seguito dell’offensiva irachena nelle zone di Kirkuk. Lo ha riferito sabato il Centro congiunto di coordinamento delle crisi (JCCC).

Violenze indiscriminate , torture , saccheggi, incendi di abitazioni e di proprietà dei civili, specialmente di curdi in queste zone hanno fatto fuggire in massa i civili. Il gruppo ha riferito che 168.372 civili sono stati sfollati da Kirkuk, Khanaqin, Khurmatu, Zummar, e Rabea verso la regione del Kurdistan. Tra di questi 84.000 sono arrivati ad Erbil, 78,372 a Slemani e 6000 in Duhok e Zakho da Zummar e Rabea.

Le offensive multiple a Kirkuk, Khanaqin, Khurmatu, Prde ed in altre zone negli ultimi 4 giorni hanno portato a gravi conseguenze umanitarie e a ondate di massa di sfollati. Mentre un numero consistente di sfollati sono stati ospitati da amici, familiari o dalla comunità in generale, un numero significativo ha trovato rifugio in edifici in costruzione, in luoghi pubblici e campi. Stanno vivendo una situazione molto difficile e hanno bisogno di assistenza umanitaria, compreso cibo, acqua, latte pannolini , abiti, scarpe, biancheria, gasolio per il riscaldamento, un riparo e aiuti sanitari, riferisce JCCC.

Il Centro di crisi è una sotto la supervisione del Ministero dell’Interno KRG. Le forze irachene e Hashd al-Shaabi, note anche come Forze di Mobilitazione Popolare (PMF), hanno sequestrato gran parte dei territori controversi nell’ultima misura adottata dal governo federale dell’Iraq in rappresaglia per il voto. I funzionari del Kurdistan e all’estero hanno chiesto la cessazione delle operazioni militari di tutte le parti in causa e di impegnarsi in un dialogo per affrontare questioni irrisolte.