In corteo per la libertà di Ocalan e di tutti i prigionieri politici
Domani a Roma. Appuntamento alle 14 in Piazza dell’Esquilino. A Strasburgo confluiranno tre marce partite da Svizzera, Germania e Lussemburgo. Per la prima volta si protesterà anche in Kenya dove Apo fu arrestato
«Abdullah Öcalan gode della fiducia di milioni di persone in Medio Oriente: porre fine al suo isolamento significa dare una prospettiva di pace e democrazia a tutti quei territori martoriati da decenni di guerra, distruzioni e milioni di profughi».
Lo scrivono l’Ufficio informazione del Kurdistan in Italia, la Comunità curda e Rete Kurdistan in un testo che lancia il corteo di domani, firmato da associazioni, sindacati, centri sociali, artisti ed esponenti politici. Tra questi l’ex sindaco di Riace Domenico Lucano, detto «il curdo», e i primi cittadini di Napoli e Palermo, di cui il leader detenuto a Imrali è cittadino onorario.
Il corteo partirà alle 14 da piazza dell’Esquilino e si concluderà A piazza Venezia. Nella capitale arriveranno manifestanti da tutta Italia per chiedere la liberazione di Öcalan e di tutti i prigionieri politici curdi e la difesa della rivoluzione del Rojava. Rivendicazioni sostenute dallo sciopero della fame di 327 detenuti nelle carceri turche e di centinaia di curdi sparsi in tutto il mondo. Tra loro Leyla Güven, deputata dell’Hdp che rifiuta il cibo da 100 giorni. Da mercoledì è ricoverata in rianimazione all’ospedale di Diyarbakir.
Insieme a quella di Roma ci saranno mobilitazioni a Strasburgo – dove confluiranno tre marce partite nei giorni scorsi da Svizzera, Germania e Lussemburgo – e in molte altre città. Per la prima volta si protesterà anche in Kenya, dove Öcalan fu arrestato il 15 febbraio 1999.
di Giansandro Merli, Il Manifesto