UIKI: Contro la repressione dello stato iraniano contro i curdi, viva la resistenza di Ferinaz Xosrwanî!
L’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia condanna l’orribile aggressione perpetrata contro Ferinaz Xosrwanî, giovane donna curda dipendente dell’Hotel Tara, nella città di Mahabad nel Kurdistan iraniano.
Ferinaz Xosrwanî si è lanciata dalla finestra del 4° piano per sfuggire al tentativo di stupro da parte di un funzionario dei servizi segreti iraniani. Questo attacco rappresenta in maniera esemplare lo sfruttamento del corpo delle donne da parte del sistema patriarcale. Oggi queste pratiche sono utilizzate comunemente dai servizi di informazione del regime iraniano.
La popolazione curda di Mahabad è ora nelle strade per protestare contro questa atrocità. Il regime ha provato a reprimere le proteste, si parla di tre morti e numerosi feriti, per poi scegliere un profilo basso: lo scopo è lasciare che l’attenzione cali per continuare la repressione più dura nel silenzio, come accade da anni.
I prigionieri politici in Iran fra cui numerosi curdi, infatti, subiscono da tempo una politica di isolamento, tortura e silenzioso sterminio, giudicati secondo la shari’a: la situazione sanitaria della prigioniera politica Zeynep Celaliyan peggiora di giorno in giorno; esattamente cinque anni fa, il 9 maggio 2010, venivano giustiziati Shirin Alam Hooli, Farzad Kamangar, Ali Haydaran, Ferhad Vekili, insieme all’attivista politico persiano Mehdi Eslamihan, e ancora oggi le loro famiglie non conoscono il luogo dove sono stati seppelliti. Oggi la vittima è ancora una volta una donna curda. Le politiche dell’Iran tendono a svalutare i curdi e a privarli della loro identità, con il solo scopo di mettere in atto un genocidio di uno dei popoli più antichi della regione.
Ma gli oppressori dimenticano una cosa fondamentale: più si verificheranno attacchi, più la mobilitazione sarà forte.
Per sfuggire al massacro e non cadere nelle loro mani, Ferinaz Xosrwanî si è gettata dal 4° piano dell’hotel Tara. Abbiamo il dovere di prendere il testimone della resistenza di questa donna coraggiosa. Facciamo appello a tutte le organizzazioni femministe, a reagire e protestare contro queste pratiche femminicidiarie!
Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia
Roma,09.05.2015