TJA: Le nostre parole sono più forti delle vostre armi!
Il Movimento delle Donne Libere (TJA), ha protestato contro l’arresto di 59 donne durante i raids di martedì effettuati dalla polizia in 9 diverse città, tra cui Amed.
In un comunicato TJA ha affermato che non passa giorno in cui “le donne non vengano massacrate, molestate e stuprate, i loro diritti non vengano violati, le loro conquiste di libertà bloccate, il loro lavoro non venga sfruttato, non vengano detenute “. Il comunicato continua: “Dovrebbe essere ben noto che la nostra idea di libertà è più forte delle armi usate dalla mentalità fascista dell’AKP-MHP”.
TJA ha aggiunto che ogni giorno che passa lo stato patriarcale,a dominanza maschile, sta sognando di far indietreggiare le donne lanciando nuove operazioni di detenzione. “Ma – ha dichiarato nel comunicato – il vostro sogno non accadrà mai. Dovreste sapere che le nostre parole sono più forti delle vostre armi “.
TJA ha chiesto l’immediata liberazione dei detenuti e delle detenute e ha lanciato un appello “a tutte le forze democratiche, le istituzioni, le organizzazioni, specialmente quelle delle donne, per rafforzare le loro iniziative e la lotta democratica”.
Questa è la lista delle donne detenute nell’ultima operazione: Eylem Caylan, Selma Metin, Nevriye Çur, Figen Ekti, Elif Haran, Aygül Alagündüz, Dılnaz Ekmekçi, Figen Aras Kaplan, Merkiye Ormancı, Pınar Sakıktekin, Siyajin Nefise Yıldırmaz, Leyla Ayaz, Kadriye Özcanlı, Evindar Aydın, Kibriye Evren, Esra Solindal, Mehtap Metin, Sema Koç, Xeçe Şen, Ruken Kılıç, Derya Aslan, Selda Erten, Yüksel Baran, Sidar Aydın, Müslime Kalkan, Nuran Günbatan, Hülya Biçen, Zelal Bilgin, Berivan Elter, Pınar Işık, Ayşe Zengin, Zeliha Gümüş, Emine Turan , Seher Tümer, Yasemin Özer, Aliye Tok, Kadriye Fidan, Tuba Dündar, Azize Abiş, Ayşe Dicle, Nazan Opan, Eda Bazencir, Gülüstan Yıldız, Neslihan Karacadağ, Ruken Koyun, Ayşe Koyun, Necla Tanrış, Hanım Biçimli, Ruken Akça, Lamia Kumral, Emel Özge, Leyla Tekdağ, Habibe Ekinci, Halise Yavuz, Pınar Saraç Kalkan, Nalan Özaydın, Zehra Özdemir e Peace Mother Songül, nonché una donna di nome Zin.
Oltre 300 persone sono state detenute in 5 giorni. Nelle ultime settimane il regime di Erdogan ha iniziato una nuova campagna di repressione contro i curdi. Negli ultimi 5 giorni più di 300 persone sono state detenute in 20 città a seguito di operazioni mirate contro l’HDP e il DBP. Tra le detenute e i detenuti vi sono giornalisti, scrittori, lavoratori, contadini, accademici e attivisti e attiviste della società civile.