Si allargano le proteste in Iran, scendono in piazza migliaia di donne
In dozzine di città oggi ci sono state nuove proteste contro il regime iraniano. Nelle proteste in corso da giorni in Iran e nel Rojhilat (Kurdistan orientale) oggi di nuovo decine di migliaia di persone sono scese in piazza in dozzine di città.
Le proteste sono state innescate dal crescente malumore della popolazione per la situazione economica. A fronte di crescita dell’inflazione, alto tasso di disoccupazione e corruzione dilagante la richiesta principale è stata di investire meno denaro in imprese militari in Medio Oriente e di migliorare invece la situazione della popolazione nel Paese.
Nella città del Kurdistan orientale di Kirmanşan oggi di nuovo migliaia di persone si sono riunite sulla piazza Azadî per protestare contro il governo. Nella capitale iraniana di Teheran oggi hanno partecipato anche gli studenti dell’università di Teheran. Nelle strade ci sono stati scontri.
A Meşhed nel nord dell’Iran, da dove è partita l’ondata di proteste, oggi sono stati notati attivisti che gridavano slogan per il sistema dello Shah. Meşhed è la città di nascita del leader religioso Ali Khamanei. Il regime ha spostato unità militari nella regione.
Le azioni in corso sono la più grande ondata di proteste in Iran dalle elezioni presidenziali del 2009. Anche allora le manifestazioni erano contro le politiche governative.
Come ha dichiarato il giornalista Savash Porgham all’agenzia stampa Mezopotamya (MA), l’entità delle azioni è sorprendente: „Si tratta di un’insurrezione diretta contro il regime. Non è ancora possibile prevedere quali effetti avrà. Resta da attendere come si comporteranno i singoli raggruppamenti, partiti politici e attori.“
Il regime iraniano è noto per la sua misoginia. Intanto anche migliaia di donne partecipano alle proteste di strada. Una donna che si è tolta dalla testa il fazzoletto bianco e lo ha sventolato come una bandiera è diventata figura simbolo di queste resistenza.