Resistenza di Afrin 9.Giorno
All’opinione pubblica
I media turchi continuano a diffondere false notizie durante la loro invasione contro il nostro popolo e le nostre forze ad Afrin. Tra queste notizie inventate c’è l’affermazione turca con il fronte Al-Nusra riguardo il controllo della collina di Bursaya (Qastal), obiettivo dell’esercito di invasione turco dai primi giorni dei suoi attacchi che si sono intensificati dopo le dichiarazioni di Erdogan.
Ribadiamo che le notizie riportate relativamente al controllo turco sulla collina sono inesatte. La situazione è che l’esercito di invasione turco con il fronte Al-Nusra sta controllando alcune parti della collina dopo aver usato tutte le armi pesanti in loro possesso, specialmente armi proibite internazionalmente, come Napalm e bombe a grappolo, e dozzine di aerei da combattimento ed elicotteri Cobra che hanno bombardato la zona per tutto il giorno. [Ciò] in aggiunta ai carri armati e all’artiglieria, così come al reclutamento di centinaia di membri di organizzazioni terroristiche, specialmente il fronte Al-Nusra, il ramo siriano di Al-Qaeda. L’esercito turco con i propri alleati ha tentato di sbarazzarsi delle nostre forze nell’area della collina di Bursaya, il che ci ha portato a ridistribuire le nostre forze in alcuni punti e continuare la resistenza per riconquistare di nuovo [tutta] la collina.
Nonostante l’impiego di queste armi, così come dei brutali bombardamenti della regione ad opera degli aerei da guerra, l’esercito di invasione turco non è riuscito a controllare la collina in due attacchi successivi, con le nostre forze che si sono scontrate faccia a faccia con i soldati turchi e le loro fazioni terroristiche, provocando dozzine di morti e feriti tra le loro fila.
Assicuriamo all’opinione pubblica e al nostro popolo che la collina di Bursaya (Qastal) appartiene al nostro popolo e così rimarrà e che le nostre forze stanno ancora resistendo lì, realizzando la più gloriosa epopea contro l’esercito di invasione turco e i suoi elementi terroristi.
Resisteremo finché non riconquisteremo tutte le postazioni sulla collina. Sottolineiamo anche che il fatto che l’esercito turco faccia ricorso ad armi proibite internazionalmente per ottenere progressi militari a nove giorni dalla sua invasione, indica la sua profonda disperazione e codardia nel fronteggiare le nostre forze di difesa ad Afrin.
Comando delle Forze Democratiche Siriane ad Afrin
28 gennaio 2018